Roma Capoccia

Le golf car hanno invaso Roma. Guide turistiche sul piede di guerra. Il comune: “Non possiamo fare nulla”

Alessandro Luna

Il costo varia dai 300 ai 600 euro per tre ore di tour.  "E' un lavoro che ci viene tolto e che viene svolto da persone non abilitate. La città così viene trasformata in una sorta di luna park, con le strade invase da queste golf car”, dicono gli operatori

Se frequentate il centro storico di Roma avrete probabilmente notato, nell’ultimo anno e specialmente nei mesi estivi, un proliferare di macchinette elettriche, quelle che si usano nei campi da golf per spostarsi da una buca all’altra. Nei sedili posteriori siedono gruppi di turisti, coppie, famiglie, chi con una mappa della città in mano, chi con una macchinetta fotografica al collo. Seduto davanti c’è sempre un ragazzo che, indicando il Pantheon o piazza Navona, ne spiega il valore artistico e la storia, in inglese o in spagnolo. “It was built by Menenio Agrippa in...”. Si tratta di un fenomeno che non ha colpito solo Roma e si tratta in sostanza di tour turistici non autorizzati. “La maggior parte di loro sono ragazzi, assunti come autisti, che però fanno il lavoro di guida turistica”, spiega la presidente dell’associazione guide turistiche abilitate, Isabella Ruggero. “Abbiamo parlato con chi organizza questi tour, dietro non ci sono solo gli hotel ma anche vere e proprie agenzie. A noi dà fastidio, naturalmente, perché è un lavoro che ci viene tolto e che viene svolto da persone non abilitate. La città così viene trasformata in una sorta di luna park, con le strade invase da queste golf car”.

Ma questi mezzi possono circolare così per la città? Sul tema sembra esserci un vuoto normativo, di cui si lamenta per prima l’amministrazione capitolina: “La subiamo questa situazione, danneggia il turismo ma non possiamo intervenire”, ci dicono dall’assessorato al Turismo. Mentre Eugenio Patanè, assessore alla Mobilità, spiega che “è una questione su cui deve legiferare il Parlamento. Quello che posso fare io lo sto facendo, cioè respingere le loro richieste: visto che vengono fermati dalla polizia municipale perché sostano davanti ai monumenti, mi hanno chiesto l’autorizzazione all’itinerario in città, come se fossero un trasporto commerciale di linea, sul modello degli open bus. Io ho detto di no, perché sono servizi secondari di altre attività”. In sostanza hotel, ristoranti o agenzie turistiche offrono a chi visita la città, oltre al pernottamento o alla cena, anche questi tour.

Mancano dei dati su questo genere di servizi, non sappiamo quante golf car ci siano ogni giorno per le strade di Roma e che giro di denaro generino. Il costo varia dai 300 ai 600 euro per tre ore di tour. Nella maggior parte dei casi c’è un costo fisso a persona, quindi si può arrivare facilmente anche a mille euro, nei casi di famiglie con figli, e gli itinerari vengono decisi insieme al cliente, cosa che le rende più appetibili e apprezzate dei tour con i grandi e affollati bus turistici. “I vigili li fermano ma non possono multarli”, spiega Ruggero, “perché ufficialmente sono soltanto degli autisti, e quando vengono visti spiegare i monumenti possono dire che stavano solo chiaccherando. Ma i loro sono a tutti gli effetti giri turistici”. C’è poi un problema di mobilità e di sicurezza:  “Alcuni di loro si fermano davanti ai monumenti”, dice Patanè, “cosa che non possono fare, altri fanno sedere i turisti sui sedili posteriori, rivolti verso la macchina dietro senza cintura, per cui vi potete immaginare cosa può succedere se c’è un tamponamento. Ho chiamato il comandante della polizia per segnalare queste situazioni. Serve poi un intervento normativo che codifichi il mezzo secondo le norme più basilari di sicurezza stradale. Una golf car che può andare sui campi da golf non ha i requisiti di sicurezza per circolare in città”.

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