I dettagli del nuovo impianto

Ecco il termovalorizzatore di Gualtieri: “I lavori a inizio 2025, primi rifiuti a Santa Palomba nel 2027”

Gianluca De Rosa

Il sindaco vuole essere ricordato come l’uomo che ha liberato Roma dai rifiuti. Questa mattina insieme ad Acea e le altre aziende che realizzeranno l’impianto ha presentato il progetto: “Sarà il più avanzato al mondo”

Appena arrivato in Campidoglio Roberto Gualtieri aveva promesso: “Puliremo la città in due mesi, entro Natale brillerà!”. Mai previsione fu meno veritiera. E forse anche per quello pochi mesi più tardi, era aprile del 2022, il sindaco si convinse e fece un annuncio choc: Roma costruirà un nuovo termovalorizzatore. Un impianto da 600 mila tonnellate l’anno con cui Gualtieri sogna di essere ricordato come il sindaco che ha finalmente liberato Roma dalla monnezza e dalle discariche. Ecco perché questa mattina, nella Sala delle Bandiere di Palazzo Senatorio, il sindaco gongolava. Il suo progetto finalmente prende corpo. Come il Foglio aveva anticipato, la commissione tecnica - composta da personalità come il professore del Politecnico di Milano Stefano Consonni e l’ex presidente dell’Istat Giorgio Alleva - ha dato il suo via libera al progetto presentato da un consorzio di imprese capeggiate da Acea e con dentro anche Kanadevia Inova, azienda leader nel mondo per la realizzazione di termovalorizzatori. “Adesso dobbiamo solo aspettare la validazione della società esterna che ha vinto la gara di Invitalia, intanto ci sarà la pre-cantierizzazione, poi, entro la fine del primo trimestre del 2025 partiremo con i lavori per portare i primi rifiuti all’impianto nell’estate del 2027”, ha spiegato il sindaco. Come noto il termovalorizzatore tratterà 600 mila tonnellate di rifiuti indifferenziati (Roma ne produce, in totale tra differenziato e indifferenziato, 1,6 milioni) producendo energia per il consumo di 200 mila famiglie, oltre che il teleriscaldamento per gli uffici e le aziende che si trovano nelle zone limitrofe all’impianto. L’investimento è di circa 1 miliardo, e la tariffa per il conferimento che il comune pagherà al gestore - che, prevede il project financing, ha una concessione di 30 anni - è di 178,5 euro per tonnellata: “Molti meno dei 230 che paghiamo oggi”, ha detto il sindaco.

“Sarà uno degli impianti più avanzati al mondo!”, diceva raggiante il sindaco. In versione Amadeus, con spalle, invece di Fiorello, l’ad di Acea Fabrizio Palermo e il vicepresidente esecutivo di Kanadevia Inova Fabio Dinale, illustrava il suo Sanremo: il termovalorizzatore, anzi il  'Parco delle Risorse Circolari’. Un nome forse ridicolo che si spiega con l’ossessione di Gualtieri: dimostrare alla città che la sua è stata la scelta giusta e che il termovalorizzatore non inquina, anzi, cancella i danni prodotti dalle discariche, unica alternativa che sarebbe stata possibile “che avrebbe prodotto 80 volte la Co2 che sarà prodotta dal termovalorizzatore”. “Vedrete, vedrete inquinerà meno di una via trafficata di Roma!”, diceva ancora Gualtieri lanciandosi in metafore e parallelismi con cucchiaini di farina e caminetti per dimostrare la pochezza degli inquinanti che l’impianto rilascerà in aria. E in effetti i numeri sul funzionamento del termovalorizzatore mostrano che per tutte le sostanze inquinanti l’impianto si troverà sotto la soglie più basse degli intervalli previsti dalle Bat (best available tecnology) previste dalla Ue per questo genere di impianti. “Secondo l’Europa le polveri devono stare tra 2 e 5 mg a metro cubo: il nostro ne fa 1”, esultava il sindaco.  Oltre all'impianto principale, dentro “il parco” ci sarà anche una serra, una 'via delle risorse circolari’ con spazi di educazione e coworking dove fare ricerca e didattica, consentendo ai visitatori di osservare tutti i passaggi del processo di termovalorizzazione, e poi un giardino ('viridarium') con una torre panoramica visitabile alta più di 70 metri. Anche l'architettura della struttura è studiata per essere poco impattante e adattarsi al paesaggio collinare dei Castelli romani che sono proprio alle spalle dell'area di Santa Palomba dove sorgerà l'impianto.

 

 

Il progetto prevede anche 4 impianti ancillari: per recupero ceneri pesanti, il teleriscaldamento, un impianto fotovoltaico sul tetto e quello sperimentale per cattura della Co2. L’impianto di recupero delle ceneri pesanti in particolare consentirà ogni anno di recuperare fino a quasi 15 mila tonnellate di materiali tra acciaio, alluminio e rame. Anche su questo il sindaco ci ha tenuto a fare degli esempi: le 10 mila tonnellate di acciaio recuperato consentirebbero di costruire 100 locomotrici di treno l’anno, le due mila di alluminio 10 Airbus… I rifiuti arriveranno all'impianto in treno: "Niente tir sull’Ardeatina”, ha assicurato il sindaco. Né Roma importerà rifiuti da altri territori: “Perché l'impianto è lievemente sottodimensionato rispetto al fabbisogno, anche se la raccolta differenziata salisse al 70 per cento, quindi non ci sarà spazio per il conferimento di altri”, ha detto il sindaco. 

L'ossessione di Gualtieri per la compatibilità ambientale dell’impianto si spiega in tanti modi. E’ noto che al nuovo Pd targato Schlein la scelta del termovalorizzatore non faccia impazzire. Per usare un eufemismo. Ancor meno piace ai 5 stelle che due anni e mezzo fa la usarono come casus belli per far cadere il governo Draghi. Non piace poi senza’altro poi all’ex sindaco di Roma Ignazio Marino, che da eurodeputato di Avs ha cominciato proprio su questo una guerra al suo successorepresentando un’interrogazione a Strasburgo per fermare l’aggiudicazione ad Acea, considerata illegittima perché si tratta di un'azienda controllata dal comune. Ieri Gualtieri gli rispondeva così: "Rispetto al bando abbiamo fatto una gara, rispettando la legge. Chi partecipa partecipa. Problemi di concorrenza ci sarebbero stati in caso di affidamento diretto”.  Ma Marino subito dopo la conferenza attaccava ancora via comunicato stampa: "Roma va indietro di 50 anni: dovrà pagare 60 milioni all'anno per le emissioni dall'inizio del 2028, proprio nel momento di introduzione della nuova tassa".