Roma Capoccia

“Anche la trap è cultura. Sarò l'anti Giuli. Ruberti? E' un fuoriclasse”. Parla Smeriglio

Gianluca Roselli

“Entrando in corsa mi muoverò nella continuità del lavoro fatto da Miguel Gotor, ma mettendoci la mia sensibilità. E magari anche un pizzico di follia", dice il nuovo assessore alla Cultura di Roma

È stata una sorpresa soprattutto per lui. “Col sindaco Gualtieri da un po’ stavamo dialogando su come sarei potuto essere utile. Poi la decisione di Miguel Gotor di lasciare ha accelerato tutto. Per me è una grande responsabilità, un ruolo importante che in passato ha visto all’opera campioni inarrivabili come Renato Nicolini, Gianni Borgna, Silvio Di Francia. Roba da far tremare i polsi…”. Massimiliano Smeriglio, indipendente di sinistra (vicino ad Avs), è il nuovo assessore alla cultura del comune di Roma. Che farà? “Innanzitutto girerò e ascolterò, dalla periferia al centro. Ho due parole chiave. Riappropriazione e riconciliazione. Vorrei che i cittadini romani si riconnettano con il tessuto culturale della città, che l’immenso patrimonio sia facilmente fruibile soprattutto per loro. Poi vorrei vedere Roma come capitale di pace, in grado di riconciliare mondi ora distanti sotto il profilo ideologico e religioso. Sotto questo aspetto il Giubileo potrà essere di aiuto”, spiega Smeriglio.

 

Sulla sua scrivania troverà diversi dossier: Largo Augusto Imperatore, il Teatro Valle, il Globe Theatre, le biblioteche, l’ex Mattatoio… “Entrando in corsa mi muoverò nella continuità del lavoro fatto da Miguel Gotor, ma mettendoci la mia sensibilità. E magari anche un pizzico di follia. Oltre alla cultura ‘alta’, sarò sensibile a quello che avviene nelle periferie, fuori dal raccordo: le produzioni autogestite e indipendenti, quello che si muove nel mondo della trap, delle arti visive, della contro-cultura giovanile. Sarò un assessore un po’ ‘spettinato’…”, sostiene l’ex europarlamentare. Che si è già definito l’anti-Giuli. “Nel senso che veniamo da mondi opposti e distanti. Il suo movimento Meridiano Zero tentò di cacciare i movimenti di sinistra, di cui facevo parte, dall’università senza riuscirci. Oggi, però, dobbiamo collaborare…”, sottolinea Smeriglio. Si dice che la sua nomina sia un colpo di coda di Bettini. “Goffredo è mio amico ed è un grande intellettuale che, con tutte le volte in cui è tirato in ballo, dovrebbe avere una coda lunghissima... Il Pd abbia più cura di uno come Goffredo, che cerca di dare un contributo ideale senza chiedere nulla in cambio”, afferma il neo assessore. In Campidoglio torna Albino Ruberti, nessun imbarazzo? “Ho lavorato con lui per anni e posso dire che Ruberti è un fuoriclasse della macchina amministrativa, è competente e ha grande capacità organizzativa. L’episodio di cui è stato protagonista è stato chiarito, con lui il sindaco sarà più forte, anche in vista della ricandidatura”.

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