Roma Capoccia
“Il Giubileo non riempirà la capitale di rifiuti”. Parla Alfonsi
“Marino ci attacca ma il nostro piano per la spazzatura è solido”, dice l'’assessora all’Ambiente di Roma Capitale
“I romani possono stare tranquilli con il Giubileo Roma non si riempirà di rifiuti”. Sabrina Alfonsi, assessore all’Ambiente di Roma Capitale predica calma. La capitale ha predisposto un piano rifiuti per rendersi finalmente autonoma nello smaltimento della propria spazzatura. E però sia il maxi termovalorizzatore di Santa Palomba, sia gli altri impianti previsti non saranno pronti entro il Giubileo. Il Campidoglio oggi ha accordi con aziende in altre regioni italiane per smaltire lì i propri rifiuti, ma la paura che con l’aumento delle presenze in città nell’Anno santo ci possano essere delle difficoltà esiste. “Già oggi – spiega Alfonsi – la produzione dei rifiuti a Roma non ha subito la consueta riduzione che si registra nel periodo estivo, visto il grande afflusso di turisti registrato quest’anno. Il sistema di conferimenti messo in piedi da Ama, anche grazie alla maxi gara da 2 milioni di tonnellate aggiudicata a inizio anno, tiene conto del possibile incremento di rifiuti collegato al Giubileo del prossimo anno e dispone di un margine di sicurezza molto ampio. Soprattutto, è un sistema estremamente dinamico, che funziona secondo il principio dell’accordo quadro, prevedendo la possibilità di conferire agli impianti con dei margini di flessibilità a seconda delle necessità. In questo modo siamo al sicuro anche rispetto a picchi nella produzione dei rifiuti ad oggi non prevedibili”. Quanto ci vorrà invece per cominciare almeno a costruire il termovalorizzatore? “Siamo nella fase di verifica e validazione del piano di fattibilità tecnica ed economica del progetto, che deve essere effettuata da un soggetto esterno come è richiesto dal Codice degli appalti, e viene affidata attraverso una procedura pubblica. Attualmente si stanno verificando le offerte, dopo di che ci sono tre mesi per la verifica. In parallelo, si lavora sulla progettazione esecutiva. Contiamo di aprire i cantieri a marzo del 2025”. Nel piano rifiuti di Roma però non c’è solo quello, a che punto siete con i due impianti di compostaggio e con quelli per il multimateriale? “Per i due biodigestori – risponde l’assessora – sono in corso le operazioni preliminari alla apertura dei cantieri, con i sondaggi archeologici. Le gare sono già state aggiudicate e i contratti saranno firmati a breve, per avviare anche questi cantieri nel primo trimestre del 2025. Gli impianti saranno pronti entro dicembre 2026. Per gli impianti di selezione di carta e plastica le scadenze sono le stesse”.
Intanto l’ex sindaco Ignazio Marino continua ad attaccarvi. Dice che il vostro piano è completamente sballato. “Negli anni ho imparato a conoscere lo stile con cui l’ex sindaco esprime le sue posizioni. Ascolto sempre con attenzione le sue critiche, anche se a volte parla con scarsa cognizione di causa. Allo stesso tempo, sono perfettamente consapevole del valore del lavoro che con il sindaco Gualtieri stiamo portando avanti per questa città, fondato non su posizioni ideologiche ma su solide basi tecniche e scientifiche”.
Con l’insieme dei nuovi impianti la Tari per i romani scenderà? “L’entrata a regime dei nuovi impianti consentirà un duplice effetto positivo, consistente nella combinazione della riduzione dei costi di conferimento e il contemporaneo aumento dei ricavi provenienti dalla gestione dei rifiuti differenziati. Per quanto i rifiuti indifferenziati, la diminuzione del costo di conferimento dagli attuali 220 euro /tonnellata ai 178 euro del termovalorizzatore ci assicura un risparmio di circa 24 milioni di euro. Altri 60 milioni circa derivano dal combinato disposto del risparmio dei costi per il conferimento delle frazioni organiche e i ricavi originati dalla produzione del biometano dai biodigestori e dalla valorizzazione dei materiali provenienti dagli impianti per le frazioni secche. Quindi circa 100 milioni tra minori costi e maggiori ricavi”. Quali sono invece gli obiettivi su produzione dei rifiuti e differenziata ? “Il nostro piano ha fissato degli obiettivi di riduzione della produzione dei rifiuti. Puntiamo ad un abbattimento dell’8.3 per cento in 10 anni, da 1,69 milioni di tonnellate l’anno a 1,55 milioni nel 2030 e 1,52 milioni nel 2035, da realizzarsi attraverso accordi con i settori produttivi, campagne di comunicazione, la diminuzione degli imballaggi e la promozione del riuso soprattutto nel settore dei contenitori per cibi e bevande. Ovviamente bisogna fare i conti con il dato del crescente numero di persone che ogni giorno arrivano in città per lavoro e turismo, aggiungendosi ai residenti. Un recente studio della Luiss Business School, elaborato all’interno di un accordo di collaborazione siglato con Ama, ha stimato tale numero in circa 4,5 milioni di individui, un dato abbastanza impressionante. Per quanto riguarda la raccolta differenziata, il nostro obiettivo immediato è attestarci intorno al 50 per cento entro l’anno giubilare. Il piano ha fissato poi numeri sfidanti di crescita della raccolta: al 65 per cento nel 2030 e al 70 per cento nel 2035. A questi obiettivi Ama sta già lavorando, pianificando azioni che mirano ad incrementare la quantità di materiali intercettati attraverso il completamento delle postazioni stradali con i cassonetti dedicati a tutte le frazioni e l’aumento delle frequenze di svuotamento”.