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Law&order

Gli osservatori per la sicurezza “diffusa” nei municipi e il piano speciale per il Giubileo

Marianna Rizzini

Una sorta di avamposto territoriale diffuso, uno strumento di “law and order” lieve (composto da un dirigente della carriera prefettizia con funzioni di coordinamento, da rappresentanti delle forze dell’ordine e da rappresentanti di Roma Capitale)

Le masse di pellegrini in arrivo per il Giubileo, i turisti per Natale e Capodanno in aggiunta, le strade, i cantieri e la necessità di vigilare e prevenire con la massima attenzione per l’ordine pubblico: sono giorni di “piano sicurezza”, con previsione di postazioni anti drone, pensate per monitorare eventuali minacce esterne, e di reparti speciali pronti ad agire dalla periferia al centro, passando per l’aeroporto e per il porto di Civitavecchia, per i caselli autostradali e le stazioni, con occhio particolare alle basiliche e con squadre prevenzione-crimine e intervento rapido disseminate nelle zone di maggior richiamo. E ieri è stato anche firmato, dal sindaco Roberto Gualtieri e dal prefetto Lamberto Giannini, il rinnovo del protocollo d’intesa per la costituzione, nei municipi, degli osservatori territoriali per la sicurezza in supporto all’attività del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica. Una sorta di avamposto territoriale diffuso, uno strumento di “law and order” lieve: gli osservatori sono infatti composti da un dirigente della carriera prefettizia con funzioni di coordinamento, da rappresentanti delle forze dell’ordine e da rappresentanti di Roma Capitale. Il compito degli osservatori è di “selezionare” le criticità locali in tema di sicurezza urbana, di promuovere azioni in linea con le strategie operative definite dal comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza e di favorire la diffusione di una “cultura della legalità”, con l’obiettivo di prevenire illeciti a danno di soggetti fragili e vulnerabili. “L’adozione di un approccio integrato e sinergico tra le istituzioni preposte alla gestione del territorio e alla salvaguardia dei canoni di ordine pubblico e di legalità”, ha detto il prefetto, “costituisce un valore aggiunto al sistema della sicurezza della Capitale”. L’idea è di alimentare un percorso di condivisione di informazioni, operazioni e strategie di contrasto al degrado, per incrementare la percezione della sicurezza da parte della collettività. “Vogliamo proseguire il lavoro già avviato con una maggior condivisione delle informazioni”, ha detto Gualtieri, “rafforzando questi straordinari presidi con obiettivi rinnovati, e ribadiamo l’impegno congiunto delle istituzioni per una Roma più sicura, inclusiva e attenta ai bisogni del territorio”. Intanto, l’8 dicembre, il piano-sicurezza sarà messo alla prova a 360 gradi per la prima volta. 

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  • Marianna Rizzini
  • Marianna Rizzini è nata e cresciuta a Roma, tra il liceo Visconti e l'Università La Sapienza, assorbendo forse i tic di entrambi gli ambienti, ma più del Visconti che della Sapienza. Per fortuna l'hanno spedita per tempo a Milano, anche se poi è tornata indietro. Lavora al Foglio dai primi anni del Millennio e scrive per lo più ritratti di personaggi politici o articoli su sinistre sinistrate, Cinque Stelle e populisti del web, ma può capitare la paginata che non ti aspetti (strani individui, perfetti sconosciuti, storie improbabili, robot, film, cartoni animati). E' nata in una famiglia pazza, ma con il senno di poi neanche tanto. Vive a Trastevere, è mamma di Tea, esce volentieri, non è un asso dei fornelli.