Roma Capoccia

Più vigili che autobus: Il 2025 anno delle multe

Gianluca De Rosa

Il sistema Cerbero e le nuove leve della Polizia Locale, il Campidoglio punta ad aumentare gli introiti da sanzioni

Sarà il Giubileo, sarà la verve che accompagna l’inizio di un nuovo anno, ma di questi tempi a Roma, in centro ma non solo, è più facile imbattersi in un vigile urbano che in un autobus. Divise nuove e volti freschi all’angolo di ogni strada. Palette e fischietti sotto ogni semaforo. Con la nuova infornata di circa mille agenti il corpo si è dato anche una discreta svecchiata e, tra i tanti obiettivi, è tornato puntuale come un orologio svizzero pure un vecchio obiettivo: aumentare il numero delle sanzioni per violazioni del Codice della Strada. Non è certo una novità. Da decenni, periodicamente, in Campidoglio torna “la moda della multa”. In questo caso anche giustificata dagli anni di decrescita dei proventi derivanti dai verbali iniziata con il Covid e proseguita durante la gestione dell’ex comandante Ugo Angeloni. Mario De Sclavis, che lo scorso anno ha proprio preso il posto di Angeloni alla guida di Via della Consolazione, ha già aumentato il numero di sanzioni che è tornato su valori elevati con multe per oltre 160 milioni di euro. Ma quest’anno si spera di fare anche di meglio.

 

Nel bilancio previsionale le entrate da sanzioni per violazioni del Codice della Strada sono in linea con quelle dello scorso anno. Una linea prudente, ma che nasconde una speranza. O forse qualcosa di più. C’è chi racconta che il sindaco Gualtieri, nelle scorse settimane, avrebbe riunito in Campidoglio i comandanti di tutti i comandi territoriali con con un obiettivo chiaro: aumentare i verbali. Questione di cassa, ma anche di decoro urbano. Con un nemico sopra ogni all’altro: la doppia fila. La più classica delle soste irregolarti che a Roma è diventata una piaga che, dal centro storico alle più remote vie di periferia, non risparmia nessuna area. Un malcostume trasformato in pratica quotidiana. Un po’ per indolenza, un po’ per necessità. E’anche per questo che lo scorso settembre, alle giornate della Polizia locale a Riccione, due giorni di fiera di settore per i corpi di tutta Italia,  Roberto Gualtieri è rimasto stregato dal nuovo sistema Cerbero, un dispositivo con diverse telecamere che applicato sopra le auto della Polizia Locale consente con il solo passaggio di individuare automaticamente le targhe (con tanto di irregolarità amministrative, come il mancato rinnovo di revisione e assicurazione) e disporre direttamente le multe. Al sindaco è bastato vederlo per innamorarsene e decidere che Roma non poteva farne a meno. Dopo averne acquistati una ventina, a  dicembre,  ha presentato il nuovo dispositivo anche sui suoi canali social con un video che ha un incipit eloquente: “Ecco, questo video potrebbe non piacervi...oppure piacervi molto”.

 

In città ha prevalso la prima ipotesi. Il nuovo sistema ha fatto inferocire commercianti e comitati di quartieri. Anche per questo il suo utilizzo sarebbe stato sospeso per le festività da alcuni comandi. L’accusa è la solita: “Il comune utilizza questo sistema per fare cassa”. Gualtieri già in quei giorni smentiva categoricamente questa eventualità: “Non è così, noi usiamo i proventi delle sanzioni non per fare cassa, ma per aumentare la sicurezza delle strade e delle infrastrutture”. Problema annoso, anche perché, lo dispone la legge, solo una percentuale dei proventi da multe deve andare nel miglioramento della sicurezza stradale. Il resto è nella disponibilità del bilancio comunale. Una cosa però è certa per il 2025, è la convinzione radicata all’interno del corpo dei vigili, anche attraverso un utilizzo spietato di questo strumento le entrate da sanzioni per violazioni del Codice della Strada aumenteranno. Automobilisti, tenetevi pronti.

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