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Per i pellegrini più esigenti ecco un campeggio di lusso
La spinta con il Covoid, poi il trend non s’è più fermato. La nuova frontiera è il "glamping" in città. Ecco la struttura di Hu Open Air: sei mila metri quadri con piazzole per i camper o spazio per le tende, ma soprattutto 550 “case mobili” per 1.600 posti letto, in un complesso con tutti i servizi
I pellegrini in arrivo per il Giubileo potranno pure venire in camper. O in tenda. O alloggiare in “case mobili” come fossero in un villaggio turistico. Insomma, dimenticate i costosi hotel del centro o i bed & breakfast. Lasciate perdere le case su Airbnb, che si portano dietro la colpa di svuotare i centri storici, abbruttendoli pure coi “lucchettoni”. Ora c’è il camping in town, anzi il glamping, che fa più figo. Glamping è una crasi tra glamour e camping, ovvero “campeggio di lusso”: soggiornare a contatto con la natura dormendo in strutture ecosostenibili, che mantengono gli stessi comfort di una camera d’albergo.
La novità è che, se prima questo tipo di soggiorno si poteva fare solo in luoghi di vacanza (mare, montagna, lago), la nuova frontiera è il glamping in città. E infatti Camping in Town è il nome della struttura di Hu Open Air (società di Human Company specializzata nella ricettività all’aria aperta) alle porte di Roma: siamo sull’Aurelia, non lontano dall’Ergife, e qui arriva anche chi deve sostenere un concorso. La maggior parte, però, sono turisti. Si tratta di 6 mila mq con piazzole per i camper o spazio per le tende proprie, ma soprattutto 550 “case mobili” di diversa tipologia per un totale di 1.600 posti letto. Il tutto in un complesso che offre diversi servizi: la piscina, un moderno bar/ristorante, un market, un’area barbecue, una laundry, il bancomat e pure le macchinette per i biglietti Atac. Arrivate con l’auto e parcheggiate davanti all’alloggio che avete prenotato. Che sono di due tipi: le case mobili (stay), con bagno privato e spazio esterno, di diverse tipologie, c’è pure quella per 6 persone con due bagni e grande veranda; oppure la tenda (glamp), più spartana, ma sempre con bagno interno e veranda. Le abbiamo visitate e dentro non manca nulla, con un design essenziale ma accattivante. Insomma, dimenticate i campeggi dove si andava da ragazzi con le canadesi da montare, i sacchi a pelo e la fila per gli orripilanti bagni in comune. La sistemazione più affascinante è la tenda, dove si spende al max 100 euro a notte in alta stagione, in bassa si sta sui 50. Per gli alloggi si sale tra i 120 e i 170 in alta e tra i 50 e 70 in bassa.
L’idea è venuta alla famiglia fiorentina Cardini Vannucchi che, dal tessile a Prato, nel 1982 acquisisce il primo camping a Figline Valdarno, trasformandolo. Anche questo sull’Aurelia negli anni Ottanta era un semplice campeggio. Ora la famiglia vanta 13 strutture in Italia, ma solo 3 “in town”: Firenze, Venezia e Roma, dove ce n’è un secondo nella campagna verso Ostia. Il fondatore Claudio Cardini negli ultimi anni ha diversificato con la ristorazione, inventandosi il brand “Mercato Centrale” lanciato nel 2014 a Firenze e poi esportato alla Stazione Termini e in Centrale a Milano, poi a Torino e Campi Bisenzio.
Ma torniamo a Roma. “La maggior parte dei nostri ospiti sono giovani, gruppi di amici e coppie, con età dai 18 ai 35 anni, ma ci sono anche over 40 e le scolaresche. Tanti italiani (37 per cento), ma pure tedeschi (20), francesi (10), spagnoli e paesi dell’est. Lo scorso anno abbiamo fatto 400 mila presenze. Abbiamo avuto un gruppo in camper dalla Cina e un 75enne tedesco che girava l’Europa in bici pieghevole…”, racconta il direttore della struttura, Giulio Caprari. “Le persone apprezzano il fatto di stare all’aria aperta. Ognuno ha il suo alloggio ma le parti in comune come piscina e ristorante favoriscono la socialità: le persone si conoscono, fanno amicizia…”, osserva il responsabile marketing, Lorenzo Rossi.
Per andare in centro è un po’ un viaggio della speranza coi bus 246 e 247, o il treno dalla Stazione Aurelia, ma Hu organizza una navetta che porta con Cipro, dove c’è la metro. “Ai clienti consigliamo anche di esplorare i dintorni: Ostia, Fregene, Maccarese, il lago di Bracciano, Tivoli…”, sottolinea Caprari. Il cambio di passo, raccontano, s’è avuto col Covid, perché le persone volevano soggiornare a Roma evitando di stare chiusi in hotel. Poi il trend non s’è più fermato. Il gruppo Human Company ha chiuso il 2024 con ricavi per oltre 162 milioni (+ 9% sul 2023), con oltre 4 milioni di presenze a livello nazionale. In alta stagione sono impiegati circa 1800 dipendenti tra fissi e stagionali.