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Roma Capoccia
Un giro a Borgo Pio, tra preghiere per il Papa e pochi pellegrini
Non solo turisti in pausa pranzo nei ristoranti storici, che guardano con rassegnazione l'esplosione di nuovi locali e bistrot. Ma “il Giubileo è un avvenimento spirituale, non fatto solo per gli affari". Nella speranza che non si trasformi in un Conclave
“Preghiamo per il Papa. Quando lui non c’è, si sente. Figurarsi ora che è ricoverato. Siamo tutti in ansia per lui. Speriamo che il Giubileo non si trasformi in un Conclave…”. Raniero Mancinelli da 50 anni è un sarto storico del Vaticano, ha vestito cardinali e pontefici, e qui si respira tutta la preoccupazione per il ricovero di Francesco al Gemelli. E’ appena passata l’ora di pranzo e le strade di Borgo Pio sono popolate ma tranquille, turisti e pellegrini ce ne sono, ma nella norma. Il Campidoglio s’era sbilanciato: arriveranno 30 milioni di pellegrini. Per ora sotto la Porta Santa ne sono passati meno di un milione. “Per noi i numeri sono gli stessi dello scorso anno, anzi stiamo un 10 per cento sotto. Forse l’hanno sparata troppo grossa”, spiega la signora Lucia che, col marito Armando, è titolare del ristorante Arlù. Giubileo flop? Da Arlù vengono anche persone in pausa pranzo, non solo turisti. “Ci sono residenti e lavoratori, cardinali e ambasciatori”, dicono Armando e Lucia.
I ristoranti storici di Borgo – come Benito, Passetto di Borgo, I Tre Pupazzi, lo stesso Arlù – guardano con rassegnazione l’esplosione di nuovi locali, ristoranti e bistrot (ora le licenze sono bloccate), ma soprattutto bar e negozi turistici di basso livello, che qui chiamano “calamitari”. Perché sono le calamite da frigo il loro primo business, insieme a tazze, cappellini, felpe, croci e rosari. Giubileo effetto-bangla? “Ma lo sa che intorno al Vaticano, oltre a una ventina di luoghi di prostituzione, ci sono 11 moschee abusive? Sono scantinati…”, ci raccontano da Passetto di Borgo, altro ristorante storico dove il signor Antonello pare sconsolato. “Hanno esagerato con le previsioni, provocando l’effetto contrario: le persone si spaventano e, temendo la ressa, rimandano il viaggio. Come numeri siamo nella media del periodo. Ne arriveranno 29 milioni da marzo in poi? Ne dubito. E poi adesso non c’è nemmeno il Papa…”, osserva Antonello. In un angolo, a pranzo, c’è Filippo Di Giacomo, sacerdote e giornalista, preoccupato per la salute di Bergoglio. “Ha 88 anni, è assai provato”, sospira. Spendendo però parole di elogio per chi l’ha sostituito qualche giorno fa nel Giubileo degli Artisti, il cardinale José Tolentino de Mendonça, teologo, dal 2022 prefetto del dicastero per la cultura e l’educazione. “Un intellettuale che non teme la modernità”.
Qui tutti sono entusiasti per la nuova piazza Pia e bocciano piazza Risorgimento. A Borgo nuovi locali sono spuntati come funghi. Borgosteria, Mamaeat, Pancia Felice, Passepartout. “Io punto a quei pellegrini che possono spendere un po’ di più. E poi cerco di far tornare anche i romani”, spiega Marco Pace, direttore di Passepartout. Vero: quasi nessun romano va a cena a Borgo, considerata zona iperturistica. Fa eccezione quasi solo Temakinho: tre piani e cucina nippo-brasiliana. I residenti poi sono sempre meno. “Sono tutte case vacanza. Però vorrei spezzare una lancia in favore dei turisti: molti sono preparati, sanno dove andare e sanno apprezzare un bel locale e la cucina di qualità”, sottolinea Marco Pace. “Mancano quelli dell’est, è il periodo dei sudamericani che col cambio sfavorevole spendono poco”.
Alla gelateria Edera. Francesco Ceravolo, presidente di Assoborgo, s’è inventato il gusto Giubileo: crema di latte, vaniglia e limoncello di Amalfi. “Dovremmo ricordarci tutti che il Giubileo è un avvenimento spirituale, non fatto solo per gli affari. Se poi abbiamo qualche cliente in più, ne siamo felici, ma non è quello l’obbiettivo”. Anche lui è preoccupato per il Papa. “Un Conclave nell’anno giubilare negli ultimi 200 anni non è mai accaduto”. Altri non sono così ecumenici: “Preghiamo tutti per Francesco, ma è col Conclave che famo er botto: arrivano fedeli e giornalisti da tutto il mondo, altro che Giubileo”.