Roma Capoccia

Gualtieri con Schlein: “No all'Europa delle armi”

Gianluca De Rosa

Il sindaco replica a Gentiloni: “Ha ragione la segretaria”. Il sostegno a Schlein, con un occhio alla piazza del 15 marzo

“Ci piace questa Europa che investe sulla cultura, non quella che spende per le armi”, dice Roberto Gualtieri a margine dell’avvio dei lavori del nuovo Polo civico di Arco di Travertino, finanziato con fondi europei del Pnrr. E’ il soccorso che non ti aspetti. Il sindaco di Roma si riscopre ultrapacifista e tende la mano a Elly Schlein su una questione che comincia a farsi intricata dentro al Partito democratico. A fine giornata arriva anche la foto. Schlein e Gualtieri sorridono uno accanto all’altro sul palchetto di fortuna montato davanti alla sede della sezione del Pd di via Pietro Giannone, circolo Trionfale-Mazzini. Sopra di loro, accanto al tricolore e alla bandiera europea, sventola anche la bandiera arcobaleno con la scritta “Pace”.


La sezione è di quelle che contano. Sono iscritti qui alcuni  big del partito come Nicola Zingaretti, Beppe Provenzano e Matteo Orfini. Da ieri i nuovi spazi – ricavati grazie al lavoro del giovane segretario Enrico Roncucci –  diventeranno la sede ufficiale della federazione romana del partito. Ed è qui davanti che sindaco e segretaria ribadiscono un nuovo inedito asse pacifista del Pd contrario al piano “Rearm Europe”, annunciato martedì dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. “Non va nella direzione giusta”, aveva detto Schlein due giorni fa. “Sono d’accordo con la mia segretaria”, ha confermato ieri il sindaco.

Già dalla mattinata Gualtieri aveva deciso di sostenere Schlein nello scontro, tacitato a fatica, che si sta consumando dentro al partito sulla questione armi. Chissà se, vista la sua lunga esperienza da europarlamentare a Strasburgo, il sindaco abbia fornito alla segretaria – che questa mattina, tra le dieci e trenta e mezzogiorno e mezza, incontrerà i leader socialisti, a partire dal premier spagnolo Pedro Sanchez, che sul piano Ursula hanno un’idea molto diversa dalla sua – qualche trucchetto da diplomatico scafato per far cambiare la linea dei socialisti europei prima del Consiglio europeo che si terrà nel pomeriggio.


La disputa dentro il partito riguarda per una volta una grande questione. Nessun problema di assessorati da dare a quella o a quell’altra corrente. Nessun militante da piazzare nello staff di qualcuno. E in questo dibattito stranamente ideale il Pd romano diventa il “Pd per la pace”, il Pd che piace a Elly Schlein. Con Gualtieri a sostegno della linea no armi di Schlein ci sono anche la coordinatrice dem e romanissima Marta Bonafoni, il segretario romano Enzo Foschi e quello laziale (tendenza Franceschini) Daniele Leodori. In questo contesto Gualtieri replica anche all’ex commissario europeo e presidente del Consiglio Paolo Gentiloni. “Il piano di riarmo dell'Europa, annunciato da Ursula von der Leyen, è un primo passo che va nella giusta direzione”, aveva detto quello in mattinata per rintuzzare la Schlein mentre  il sindaco era a Montecitorio per un audizione sulla riforma di Roma Capitale. Ma l’argomento, per ammissione dello stesso Gualtieri ha tempi lunghi. E la questione del giorno, c’è poco da fare, è un’altra. E’ l’Ucraina, sono le armi. Così uscito dalla commissione Affari costituzionali di Montecitorio, il sindaco ha fatto un salto in Transatlantico per salutare e abbracciare un vecchio amico dei tempi del Parlamento europeo, l’ex vicepresidente dell’Aula di Strasburgo oggi vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani. E chissà se abbia detto anche a lui come la pensa sul piano Ursula per le armi. In ogni caso Gualtieri non si è sottratto alla domanda del Foglio sulle dichiarazioni di Gentiloni. Vi state perdendo i socialisti europei? Gentiloni cerca di raddrizzare il tiro? “Io la penso come la mia segretaria”, ci ha risposto Gualtieri. “E' importante che l’Europa si doti di una difesa comune ma è una cosa diversa dal decidere di destinare una quantità di risorse enormi al riarmo, perché poi si rischia di penalizzare altri ambiti. Il piano di Ursula non va bene”. 


E d’altronde l’ex ministro dell’Economia del governo giallorosso sarà il padrone di casa della manifestazione che si terrà a Roma il 15 marzo. Quella piazza “per l’Europa”, convocata dalle colonne di Repubblica da Michele Serra. La stanno organizzando i sindaci del Pd. E poiché si svolgerà nella capitale, Gualtieri se ne occuperà in modo particolare. La questione però, non c’è neppure da dirlo, ha già diviso la sinistra. Con il capo del M5s Giuseppe Conte che si è già sfilato: “Per quale Europa dovremmo manifestare? Quella di Ursula che vuole armarla?”. Il rischio insomma è che la piazza possa trasformarsi nella “piazza dell’Europa armata” è un rischio che né la segretaria, né il sindaco vogliono correre. E’ anche per questo, forse, che hanno deciso di posare insieme sotto la bandiera della pace, contestando la linea dei socialisti europei. 

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