roma capoccia

La ztl brghese e di sinistra contro il suo Pd

Ginevra Leganza

I residenti di via Giulia, vie dei Coronari e altre strade del centrissimo protestano per la pedonalizzazione. E chiamano Fratelli d'Italia

E’ la rivolta della ztl colta, ricca e di sinistra, che trova il suo santo protettore in un uomo di destra. Cortocircuiti romani. E non solo. “Il sindaco Gualtieri ci ha tradito”, si scrivono in una chat piena di persone importanti. “Se la sinistra ci abbandona, allora ci salverà la destra”, si sussurrano per la strada. Si affidano al consigliere dissidente Pd Yuri Trombetti – già noto per la sua battaglia sul futuro degli spazi culturali abbandonati – per poi arrivare al dunque. E che dunque. Solo Federico Mollicone li salverà. A pensarla così – a puntare cioè sulla destra di governo – sono i cittadini residenti nella Roma cinquecentesca. Il super centro. Presunti privilegiati, certo beneducati, in ogni caso elettori del Pd, i residenti si sentono traditi. O meglio: sedotti e abbandonati dacché il sindaco Gualtieri, insieme all’assessore alla Mobilità Eugenio Patanè, ha pensato di pedonalizzare le loro vie. Di smantellare i parcheggi a spina, e le soste sotto casa, per un totale di 300 posti auto estinti. Fatti fuori, raccontano, da un ambientalismo ideologico che confina con la stupidità, e che “ci impedisce di possedere un’auto”. 


Turistizzazione in stile veneziano e bici elettriche a iosa. E in compenso? La bellezza di 50 posti in meno in piazza San Salvatore in Lauro, 50 in meno in via Giulia, 35 spazzati via in via dei Vecchiarelli, 20 in piazza dei Coronari, 10 in piazza Pasquale Paoli. Una moria di perimetri bianchi che fa il paio con la proliferazione dei dehors, dei B&B, degli albergoni, dei magneti da frigo, delle carbonare gommose, del ciarpame e dei “bangladini”. E con la riduzione, ancora, dei permessi per i negozianti romani che di solito arrivano dai quartieri circostanti. 


E pensare che in queste vie – tra Campo de’ Fiori e via di San Teodoro – gli autoctoni sarebbero elettori ontologici del Pd. Base elettorale del sindaco Gualtieri il cui colore politico non è meno genetico del colore degli occhi. Giacché qui, in questa zona, abita com’è noto un pezzo di quella sinistra: da Carlo De Benedetti all’ex ministro e presidente della Biennale (nominato da Walter Veltroni) Paolo Baratta. Passando poi per l’ex rettore di Roma Tre Luca Pietromarchi e il gallerista Fabio Sargentini. A organizzare la resistenza, comunque, c’è una chat su Whatsapp. Attiva da circa due mesi, va sotto il nome di “Associazione centro storico per la mobilità”. Nel gruppo figurano il critico d’arte Luigi Ficacci, la giornalista Eleonora Attolico – nuova eroina dopo la lettera scritta su Corriere a Paolo Conti – l’ex direttore generale del ministero dell’Ambiente Costanza Pera, Fabrizio Lanza. In mezzo ad altri cittadini che, secondo le più banali logiche politico-sentimentali, pensano di rivolgersi a rappresentanti clandestini di destra, trascurati come sono dai legittimi "consorti" del Pd. Del resto, alle bici elettriche e ai “bangladini”, Federico Mollicone preferirà di sicuro il male minore (ma comunque italico, autoctono, nazionale) della sinistra zetatiellina.

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