Finché è necessario
A Ramstein la Nato conferma il sostegno all'Ucraina. Le forniture e i ritardi
Nonostante le vittorie della controffensiva di Kyiv, continuare l'addestramento dei militari ucraini e l'invio di armi è ancora necessario. Come ha spiegato anche il segretario della Difesa americano Austin
Bruxelles. Gli ultimi attacchi della Russia contro obiettivi civili per vendicarsi dell’esplosione sul ponte di Kerch non hanno fatto altro che rafforzare “la nostra determinazione e fermezza di intenti”, ha detto ieri il segretario della Difesa americano, Lloyd J. Austin III, aprendo i lavori del gruppo di contatto che riunisce una cinquantina di paesi alleati dell’Ucraina. Nessun passo indietro di fronte a Putin mentre “cerca di mobilitare più forze e appropriarsi di territorio ucraino per la Russia”, “si scatena contro obiettivi e infrastrutture civili nelle città dell’Ucraina” e “usa minacce e retorica irresponsabili”. La cosiddetta “coalizione Ramstein” continuerà “a rafforzare le capacità difensive dell’Ucraina, per le esigenze urgenti di oggi e per il lungo periodo”, ha promesso Austin.
Gli Stati Uniti stanno facendo la parte del leone. Ora tocca anche agli europei. La priorità immediata, da quando la Russia ha ripreso i bombardamenti massicci sulle città, è “più difesa aerea”, ha spiegato il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg. Nella riunione del vertice del G7 di lunedì, Volodymyr Zelensky ha chiesto uno “scudo aereo”. Se la Germania ha consegnato il primo sistema di difesa aerea Iris-T (altri tre arriveranno nel 2023), il presidente ucraino ha chiesto a Italia e Francia di accelerare la fornitura dei sistemi Samp-T. Gli europei, alle prese con arsenali vuoti, sono anche in ritardo rispetto agli americani nelle forniture di altri tipi di armi. I ministri degli Esteri dell’Ue la prossima settimana dovrebbero annunciare una nuova tranche da 500 milioni del Peace facility per gli aiuti militari. Ieri è stato raggiunto un accordo tra gli ambasciatori dei 27 stati membri per lanciare una missione dell’Ue di addestramento militare per l’Ucraina, che avrà due basi, in Polonia e in Germania.
Mentre pronunciava il suo discorso nella sede della Nato, ieri Austin si è rivolto direttamente a Oleksii Reznikov, il ministro della Difesa ucraino che per l’occasione indossava una cravatta gialla e blu. “Tutti noi abbiamo visto come l’Ucraina abbia ottenuto successi straordinari sul campo di battaglia. E nonostante i nuovi attacchi di Putin, le forze ucraine hanno cambiato le dinamiche di questa guerra”, ha spiegato Austin: “Hanno liberato centinaia di località dall’occupazione russa. E si sono ripresi migliaia di chilometri quadrati della loro terra. Queste vittorie appartengono ai coraggiosi soldati ucraini”. Ma le forniture e la formazione dei militari da parte della coalizione Ramstein “sono state vitali”, ha anche ricordato il segretario della Difesa. Nonostante il successo della controffensiva nell’est e nel sud dell’Ucraina, i calcoli della Nato di una guerra lunga non sono cambiati. “Li sosterremo per tutto il tempo che è necessario”, ha detto Stoltenberg. “Il nostro sostegno al diritto dell’Ucraina di difendersi non dipende dall’esito di una battaglia particolare. La nostra determinazione a sostenere i difensori dell’Ucraina si estende per tutte le stagioni”, ha spiegato Austin.