Pediatria: l'indagine, ansia da pappa per 6 neogenitori su 10
Roma, 13 set. (AdnKronos Salute) - "Confusi ma felici. Informati, ma non abbastanza. Ansiosi, quasi tutti", è il ritratto dei neogenitori che emerge dall'indagine realizzata dal centro ricerche e analisi Edelman Intelligence, per conto di Mellin. La prima caratteristica di mamme e papà quando arriva il momento dello svezzamento è l'ansia della pappa, un sentimento che, secondo l'indagine, accomuna 6 genitori su 10. È in quel momento che si ha più chiara la percezione che è nelle mani dei genitori, supportati dal pediatra, la costruzione di un percorso di dieta corretta, bilanciata, equilibrata per il bambino.
Roma (AdnKronos Salute) - "Confusi ma felici. Informati, ma non abbastanza. Ansiosi, quasi tutti", è il ritratto dei neogenitori che emerge dall’indagine realizzata dal centro ricerche e analisi Edelman Intelligence, per conto di Mellin. La prima caratteristica di mamme e papà quando arriva il momento dello svezzamento è l’ansia della pappa, un sentimento che, secondo l'indagine, accomuna 6 genitori su 10. È in quel momento che si ha più chiara la percezione che è nelle mani dei genitori, supportati dal pediatra, la costruzione di un percorso di dieta corretta, bilanciata, equilibrata per il bambino.
Dalla ricerca risulta che i genitori richiedono molta trasparenza a tutti coloro che si occupano della nutrizione dei bambini. "Nelle aspettative nei confronti delle aziende, al primo posto c’è infatti una maggiore precisione sull’origine delle materie prime; a seguire, un’etichetta più chiara, con maggiori informazioni anche sulla specifica fase di vita del bambino e al terzo posto un confezionamento che permetta di vedere il prodotto, la sua consistenza e il suo aspetto esteriore. Vedere che aspetto abbia e come si presenta un prodotto prima di comprarlo è infatti importante per l’81% dei genitori", si legge in una nota dell'azienda.
Spesso però alla conoscenza dei fatti non segue un’azione coerente perché l’attenzione a garantire un’alimentazione adatta ad ogni fase della crescita del proprio piccolo sembra essere un valore riconosciuto a livello unanime ma, indagando nella quotidianità, ben 7 genitori su 10 scelgono per il proprio bambino le stesse pietanze che preparano per sé e per il resto della famiglia. Secondo la ricerca, solamente il 30% orienta le proprie scelte verso un’alimentazione specifica, conscia che il bimbo, essendo un organismo in crescita, ha esigenze nutrizionali specifiche, diverse rispetto all’adulto.
Anche per quanto riguarda l’acquisto, i genitori prestano particolare attenzione all'origine e alla qualità del cibo, ma solo 1 su 3, come emerge dall'indagine, ammette di non avere sufficienti informazioni sulla provenienza e sulle caratteristiche nutrizionali degli alimenti che dà al proprio figlio.
"Un doppio binario si riscontra anche quando si parla di informazioni: molti dichiarano di conoscere su tutto ciò che riguarda l’alimentazione del proprio figlio ma al contempo più della metà ammette di sentirsi 'inondato' e 'stordito' dalla valanga di indicazioni che riceve in merito, senza riuscire ad avere un’idea chiara su quello che è importante per la sua salute", concludono gli esperti in una nota. Le mamme e i papà sono costretti, quindi, a districarsi tra ciò che viene suggerito dai pediatri, che a volte sul tema hanno posizioni differenti, i pareri che reperiscono su blog e siti e i consigli di familiari e amici.
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