Allarmare responsabilmente
Notizie e bufale. I danni provocati dai divieti su alcol, caffè e sigarette
Il mondo occidentale si è ormai piegato al salutisticamente corretto. Chi vive di grandi passioni – per gli zuccheri, per i fritti, per le sigarette, per il caffè e le sigarette, per la birra e i superalcolici – è costretto a farlo di nascosto, vergognandosi pure un po’, colpito dalle continue vessazioni portate da chi coltiva broccoli sul tetto del palazzo e rinchiude i fumatori – sempre meno, sempre più pentiti – in angoli bui e oscuri della società. I ribelli, cioè coloro che resistono subiscono un incessante lavaggio del cervello mediatico fatto di Grandi allarmi e ricerche scientifiche definitive sulla morte imminente in caso di assunzione di un supplì. Succede poi che qualche giorno fa tutti i giornaloni hanno riportato questa notizia: muore un ragazzo per troppa caffeina. Proprio così, senza scampo. Davis Cripe aveva sedici anni e aveva assunto vari drink energetici, di quelli che fanno star svegli, prima di accasciarsi in classe. Poi si è scoperto che la caffeina aveva aggravato un problema cardiaco che il giovane aveva già, e insomma c’era una predisposizione.
Il problema è che adesso è venuto in mente a qualcuno che certe bibite andrebbero vietate dalla legge, perché la “caffeina è come la droga”, senza considerare che non è poi così difficile capire che quando il cuore accelera, al quinto caffè, se non è per amore allora deve essere per qualche sostanza che non ci sta facendo bene. Ma niente, secondo il salutisticamente corretto abbiamo bisogno che una legge lo dica. Così succedono pure altre cose: ieri il British Pregnancy Advisory Service ha detto al Guardian che le donne incinte sono state forse ingiustamente terrorizzate riguardo al bere alcolici durante la gravidanza. Non che non sia sbagliato, sia chiaro, ma secondo le linee guida inglesi introdotte nel gennaio del 2016 una donna incinta deve completamente eliminare gli alcolici durante la gravidanza. Ma così si aumenta il livello di stress delle donne che magari hanno una gravidanza inaspettata, e pensano di aver fatto del male al bambino prima di sapere di essere in attesa, spiegano dal British Pregnancy Advisory Service. In pratica, l’allarmismo fa male. Tanto quanto l’alcol e la caffeina. Dovremmo iniziare ad allarmare responsabilmente.
Trattamenti farmacologici
Anche l'Italia si sveglia e frena sull'uso dei bloccanti della pubertà
Rapporti alla mano /22