Per tassare lo zucchero il governo gialloverde riabilita anche l'Oms
La “sugar-tax” ispirata dal rapporto dell'Organizzazione che suggeriva di usare la leva fiscale per “incoraggiare stili di vita sani”. Lo stesso che per i pentaleghisti voleva danneggiare il Made in Italy colpendo parmigiano e prosciutto
“Ove le risorse individuate nel comma 2 non risultino sufficienti a copertura degli oneri derivanti dal comma 1, è istituita l'imposta sul consumo di bevande ad alto contenuto di zuccheri aggiunti, il cui gettito viene destinato, per quanto occorra, ai predetti fini”. Questa è una parte del testo dell’emendamento di M5s e Lega (le prime firme sono rispettivamente di Ruocco e Gusmeroli) alla legge di Bilancio approvato dalla Commissione Finanze della Camera, che istituisce - ci vuole anche il voto della Commissione Bilancio - una “sugar tax” a copertura della riduzione dell’esenzione dall’Irap per le imprese con un volume d’affari al di sotto dei centomila euro.
In sé una “sugar tax” non è scandalosa. C’è in molti paesi, come la Francia, il Regno Unito e gli Usa, e in molti altri è in via di istituzione. Proprio nel Regno Unito, sebbene non sembra che abbia indotto un calo significativo dei consumi di bevande zuccherate, ha però prodotto una sostanziale diminuzione, anche del 50 per cento, degli zuccheri contenuti in molte bevande, che invece continuano a essere commercializzate da noi con le ricette originali e iperzuccherate.
Ma al di là del merito, in questo caso c’è un aspetto curioso da segnalare: ricordate la famosa bufala estiva sul rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) che voleva danneggiare il Made in Italy, tassare il parmigiano e mettere fuori mercato le nostre eccellenze alimentari? Era stata generata da alcuni giornali e prontamente rilanciata da Salvini in chiave sovranista con un tweet battagliero in cui abbondavano le maiuscole, come si usa oggi per le dichiarazioni di guerra: “Parmigiano reggiano, ma anche prosciutto, olio, pizza e altre eccellenze italiane dannose come il fumo??? All'Onu sono MATTI, giù le mani dai prodotti italiani!”
Ebbene, indovinate a quale rapporto dell’Oms si ispira la “sugar tax” di cui all’emendamento pentaleghista approvato ieri? Sì, proprio a quello lì, al rapporto che esortava, tra le policy da implementare da parte dei governi per ridurre l’impatto delle cosiddette malattie croniche non trasmissibili - le malattie che dipendono dal nostro stile di vita, come cancro, diabete e malattie cardiovascolari, e che mietono ogni anno nel mondo 41 milioni di vittime, il 75 percento del totale dei decessi -, a usare anche la leva fiscale per “incoraggiare stili di vita sani, promuovendo il consumo di prodotti salutari e diminuendo la commercializzazione, la disponibilità e il consumo di prodotti dannosi per la salute”.
Ora, leggendo le pubblicazioni dell’Oms sull’argomento (compreso il rapporto in oggetto) si comprende chiaramente che quelle da promuovere sono politiche sanitarie integrate e organiche, che nascano con l’obiettivo concreto di ridurre il numero delle morti per queste malattie, e non dall’idea di trovare un tesoretto fiscale da spalmare su altre voci di spesa. Ma tant’è. Peraltro un provvedimento che discrimina i prodotti alimentari su una base che ha tutta l’aria di essere più “etnica” che sanitaria rischia di sollevare molti dubbi di legittimità: come si collocano in questo quadro gli italianissimi insaccati, i formaggi grassi, il vino, il cui consumo non è certo più sano di quello della Coca-Cola?
Quello che però sorprende è questo uso “à la carte” delle istituzioni sovranazionali, da combattere nei giorni pari e a cui ispirarsi in quelli dispari, a seconda della sovranissima convenienza del momento. Una contraddizione evidenziata appena pochi giorni fa su Twitter da Luciano Capone, a proposito della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo: “Salvini definiva la Cedu un 'inutile baraccone europeo' e diceva: 'Per l’Italia decidono gli Italiani'. Ora che la sovranissima Cassazione ha confermato il sequestro dei 49 milioni della Lega, indovinate cosa farà Salvini? Esatto: 'Faremo ricorso alla Corte di Strasburgo'”.