Medici e pediatri contro il convegno no vax alla Camera
La conferenza domani in Parlamento. “Inaccettabile che mentre a Verona una bambina rischia di morire a causa del tetano perché non vaccinata, la Camera conceda spazio a Corvelva”, dice il presidente dei pediatri Villani
Secondo la società italiana di Pediatria “è sorprendente e inaccettabile che mentre a Verona una bambina rischia di morire a causa del tetano perché non vaccinata, in quanto figlia di genitori no vax, la Camera dei deputati conceda la propria sala stampa all'associazione Corvelva per un convegno organizzato da chi in passato ha diffuso informazioni allarmistiche sui vaccini”. Questa volta sono i pediatri a schierarsi contro la conferenza che si terrà domani, 27 giugno, in Parlamento. Già lunedì scorso sette scienziati avevano attaccato sul Foglio l’ennesimo spot contro i vaccini ospitato dalle istituzioni. Poi era stata la Fnomceo, la federazione dei medici, a stigmatizzare “il fatto che, per la seconda volta in pochi mesi, la sala stampa della Camera sia stata concessa per ospitare la conferenza di un’associazione nota per diffondere informazioni allarmistiche sui vaccini prive di ogni fondamento scientifico: la prestigiosa sede nella quale è programmato non può che generare prevedibili equivoci sulla sua validità scientifica e credibilità istituzionale”.
Al convegno di domani parteciperà la crema della politica no vax oltre a esperti e rappresentanti di Corvelva (Coordinamento Regionale Veneto per la Libertà delle Vaccinazioni), l’associazione che ha prodotto analisi sui vaccini demolite dalla comunità scientifica nonché una campagna di paura sulle vaccinazioni, salvo poi dichiarare che “non abbiamo sconsigliato i vaccini ai bambini” ora che una bambina di dieci anni è ricoverata con il tetano a Borgo Trento (Verona). Secondo il presidente dei pediatri Alberto Villani ”è inverosimile che le sedi istituzionali, peraltro per la seconda volta in pochi mesi, siano utilizzate per dare spazio a movimenti che hanno una precisa responsabilità etica e morale per le gravissime condizioni in cui versa questa bambina”. La Società italiana di Pediatria “si associa agli appelli lanciati dai firmatari del Patto Trasversale per la Scienza e dalla Fnomceo affinché non si ripropongano più episodi del genere”.