Da domani scattano le multe per i genitori che non hanno fatto vaccinare i figli

Il 31 ottobre l'ultima scadenza: i presidi dovranno comunicare alle asl le classi con più di due minori non vaccinati. Sanzioni fino a 500 euro per chi non è in regola

Domani, 31 ottobre, è il termine ultimo entro il quale i dirigenti scolastici sono tenuti a comunicare alle asl le classi con più di due minori non vaccinati. È l'ultima scadenza, dopo la quale scatteranno le multe per i genitori di studenti fra 6 e 16 anni, come previsto dalla legge Lorenzin, attualmente in vigore in materia di prevenzione vaccinale. I genitori che – dopo essere stati convocati dalla asl locale, incaricata di sollecitare la pratica – non hanno provveduto alla vaccinazione dei figli rischiano multe da 100 a 500 euro. 

   
La legge Lorenzin impone a tutti i minori fino ai 16 anni vengano somministrati due gruppi di dieci vaccini: anti-poliomielitica, anti-difterica, anti-tetanica, anti-epatite B, anti-pertosse, anti-Haemophilus influenzae tipo b, anti-morbillo, anti-rosolia, anti-parotite, anti-varicella. Sono esonerati dall’obbligo i bambini che sono già immunizzati a seguito di malattia naturale e che hanno una certificazione del medico curante, o in caso di accertato pericolo per la salute in relazione a specifiche condizioni cliniche documentate.

  

Per i bambini da 0 a 6 anni, la vaccinazione è un requisito necessario per l’ammissione alle scuole dell’infanzia, mentre per i minori tra 6 e 16 anni non comporta l’esclusione delle aule ma, appunto, sanzioni pecuniarie per i genitori inadempienti.

  

Per alleggerire gli oneri a carico delle famiglie è nel frattempo andata a regime l’anagrafe nazionale vaccini, istituita con decreto del ministero della Salute del 2018. Grazie alla comunicazione telematica tra asl e istituti, per la prima volta i genitori non hanno dovuto presentare alle scuole i certificati di avvenuta vaccinazione. Secondo gli ultimi dati del ministero della Salute la situazione riguardo alle coperture, in Italia, è decisamente migliorata rispetto agli anni precedenti l'obbligo, anche se persistono differenze tra una regione e l'altra.

  

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