La domanda che tutti dovrebbero porsi da “ieri” è: “Cosa succederà a partire da novembre (sempre che le temperature si mantengono discrete se no si anticipa) quando l’annuale epidemia di influenza inizierà la sua stagione 2020-2021?”. Se colpirà, come accadute per le precedenti stagioni tra i 5 e gli 8 milioni di italiani, la popolazione penserà che si tratta di una normale influenza o penserà a una seconda ondata di Covid-19? E siccome è normale che prevalga questa seconda ipotesi certificata da molti virologi ed epidemiologhi, cosa potrebbe succedere? Sarebbe il panico totale! Tutti si sospetterebbero a vicenda, le aziende richiuderebbero i battenti (anche perché se uno si ammala è colpa del datore di lavoro e quindi chi glielo fa fare?) e lo stato che si è trovato totalmente impreparato ad affrontare la pandemia di inizio anno, sarebbe costretto a chiudere tutto e a portare l’economia al definitivo tracollo vista l’impossibilità di finanziare milioni di disoccupati con strumenti quali la cassa integrazione ordinaria o in deroga, la Naspi o i sussidi vari (tutte cartucce a debito già sparate). In poche settimane avremmo qualche milione di persone che ai primi sintomi di febbre e mal di testa inizierebbe ad andare in panico: avrò il Covid? E come lo posso sapere? Semplicemente facendo un tampone e forse, ma se si è già avuto il virus come asintomatico, con un esame sierologico.
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