Vaccini elettorali
L’unico modo per diventare no vax? Farsi iniettare le pozioni anti scientifiche annunciate da Trump e Putin
Cosa serve perché un ricercatore, fervente sostenitore dei vaccini, rifiuti di vaccinarsi contro Sars-CoV-2? La risposta è molto semplice: per trasformare una persona come me in un No Vax, basta che sia abbandonato il metodo scientifico durante la messa a punto e il controllo qualità di ciò che bisognerebbe iniettarsi.
Dopo le incredibili dichiarazioni di Putin, che nonostante il parere avverso persino della comunità scientifica russa ha dichiarato di avere già un vaccino funzionante e che esso sarà usato al più presto senza nemmeno finire la necessaria sperimentazione di fase 3, adesso abbiamo il presidente Trump che, parlando del famoso vaccino di Oxford, secondo Reuters ha dichiarato che utilizzerà una procedura accelerata per approvarlo anche prima delle prossime elezioni presidenziali – rendendo così evidente qual è il vero scopo di queste sue dichiarazioni. Questo nonostante da Oxford sia stata stigmatizzata ogni forma di pressione, ingerenza o indebita accelerazione della sperimentazione di fase 3 attualmente in corso.
Ma facciamo un passo indietro: venerdì scorso, una delle voci più autorevoli della comunità scientifica – il professor Holden Thorp, editor in chief della prestigiosa rivista Science – ha pubblicato un editoriale in cui metteva in guardia dalla “pericolosa corsa al vaccino”, scrivendo che l’approvazione prematura di un vaccino sarebbe una disastrosa replica del fiasco dell’idrossiclorochina, con costi però molto più alti.
Forse in risposta a questa e a simili dichiarazioni da parte della comunità scientifica, il giorno dopo Trump aveva già mostrato chiaramente il suo modo di pensare, postando il seguente agghiacciante messaggio su Twitter: “Il ‘deep state’, o chiunque altro, alla Fda sta rendendo molto difficile per le aziende farmaceutiche trovare le persone per testare i vaccini e le terapie. Ovviamente sperano di ritardare la risposta fino a dopo il 3 novembre. Bisogna concentrarsi sulla velocità e salvare vite umane!”.
E’ un messaggio incredibile, sia perché fa riferimento a una teoria cara ai complottisti di tutto il mondo – quello che esista un’organizzazione nascosta, il deep state, che ha il vero potere – sia perché fa credere che la già acceleratissima sperimentazione in corso sia in realtà una perdita di tempo.
Il giorno dopo questa dichiarazione, su pressione dell’Amministrazione, la Fda (Food and Drug Administration) ha nuovamente autorizzato l’uso del plasma iperimmune, che tre giorni prima aveva dichiarato inefficace e pericoloso. Il giorno ancora successivo, Trump ha fatto le sue dichiarazioni sul vaccino, che intende ottenere prima delle elezioni. Si noti bene: stiamo parlando della stessa persona che nel 2015, per piacere al suo elettorato di riferimento, dichiarava a proposito dei vaccini che non “gli piaceva l’idea di iniettare nel proprio corpo sostanze cattive”. Il tutto dopo almeno un decennio di dichiarazioni anche veementi contro la pratica vaccinale. E adesso, nella smania di presentarsi come il salvatore della salute del proprio paese – cioè di recitare la parte del re taumaturgo in tempo per le elezioni – dimenticando le cialtronate del passato, questo stesso individuo mette sotto pressione enti regolatori, aziende e ricercatori, perché si autorizzi qualcosa in tempo per la prossima tornata elettorale.
Ora, sotto una simile pressione, è assolutamente necessario che la comunità scientifica e le istituzioni resistano, e più che mai è necessario vigilare su dati, procedure e protocolli; ma, soprattutto, è necessario che la comunità dei cittadini capisca il rischio che sta correndo – in fin dei conti su di essa saranno usati farmaci e vaccini – e richieda più che mai ora il rispetto delle regole sperimentali e dei controlli indispensabili per essere sicuri che qualcosa sia sufficientemente sicuro.
Perché altrimenti si finirà per perdere la fiducia in vaccini e terapie non per sfiducia verso la scienza, ma al contrario proprio perché non sarà stato rispettato il metodo scientifico.
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