Stanno partecipando alla fase 1 del test sull'uomo del vaccino Grad-Cov2 a Roma e a Verona. Miriam e Emanuele si raccontano, tra orgoglio e qualche ansia: “Non c'è bisogno di essere No vax per spaventarsi un po'”
"Se non ci fosse qualcuno disposto a sperimentarlo, questo vaccino non ci sarebbe mai". Miriam Fardelli per spiegare la sua scelta usa un concetto semplice, essenziale e che allo stesso dice una verità dirompente, ma anche un po' inquietante. Lei, 51 anni educatrice in un centro di cura per disabili gravi a San Donà di Piave, provincia di Venezia, è uno dei 70 volontari che all'Istituto Spallanzani di Roma e al policlinico di Verona parteciperà alla fase 1 del test sull'uomo del vaccino Grad-Cov2, il vaccino italiano per sconfiggere il coronavirus realizzato dall'azienda di biotecnologie ReiThera. Il suo turno è fissato lunedì 7 settembre all'ottavo piano del policlinico di Verona, la sede del centro di ricerca clinica dell'ospedale.
Abbonati per continuare a leggere
Sei già abbonato? Accedi Resta informato ovunque ti trovi grazie alla nostra offerta digitale
Le inchieste, gli editoriali, le newsletter. I grandi temi di attualità sui dispositivi che preferisci, approfondimenti quotidiani dall’Italia e dal Mondo
Il foglio web a € 8,00 per un mese Scopri tutte le soluzioni
OPPURE