Roma. “Un vaccino entro la fine dell’anno? Non so se lo farei”, le conversazioni con il professore Andrea Crisanti hanno sempre un che di sorprendente. L’artefice del “modello Veneto”, che prese a effettuare tamponi sugli asintomatici quando nessuno li faceva e le leggi della sanità (e dell’Oms) lo vietavano, è un antidogmatico per vocazione. “La sperimentazione di un vaccino richiede fra i tre e i cinque anni, di solito nella fase di valutazione della sicurezza si testa una popolazione di almeno 80 mila persone, gente sana che viene tenuta sotto osservazione per un lasso di tempo congruo al fine di accertarsi che non si manifestino conseguenze negative, indipendentemente da sesso, età, etnia, condizioni patologiche iniziali”.
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