Dal focolaio nella società che si occupa di raccolta dei rifiuti, fino al caos nei trasporti e nelle scuole. La diffusione del virus nel capoluogo siciliano dimostra quanto sia in salita la strada verso la normalità. Che succederà in autunno?
Fosse solo per la spazzatura che ammorba Palermo si potrebbe tamponare la situazione aggiornando il kit del cittadino: mascherina, gel igienizzante e molletta per turarsi il naso quando si esce di casa. Ma la situazione è molto più complessa. C'è un spettro che si aggira nei palazzi comunali e regionali. Palermo si candida per una nuova sperimentazione, quella sui danni imprevedibili (?) da Coronavirus. Prove tecniche di caos per la stagione autunno-inverno. Ciò che sta succedendo in Sicilia dimostra quanto sia in salita la strada verso la normalità.
Alla Rap, la società che si occupa della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti in città (che ad onor del vero pulita non lo era neanche prima del Covid, ma questa è un'altra storia), ci sono tredici operai positivi. Si è sviluppato un focolaio che ha mandato in quarantena la metà del personale. I turni della raccolta sono saltati. Risultato: due tonnellate e mezzo di mondezza accatastata per le strade in pochi giorni.
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