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Come funzionano i Covid-test a campione all'aeroporto di Fiumicino
I passeggeri dei voli Alitalia diretti a Milano possono scegliere se sottoporsi a controlli veloci oppure cambiare volo gratis. “Un modello applicabile su scala internazionale”
La tratta è il più classico dei voli interni, Roma-Milano. L’ambizione, l’obiettivo, invece, è globale: permettere al mondo intero di tornare a viaggiare tra i continenti senza rischi, contenendo la pandemia. Sarà per questo che ieri mattina a Fiumicino per il primo volo sperimentale Covid-free i più entusiasti erano quelli delle troupe anglosassoni di Bbc e Cbs. “Spieghi bene come con i tamponi rapidi si evita la quarantena, si può fare anche in Inghilterra!”, spiegava entusiasta il produttore della tv nazionale inglese alla responsabile del servizio del ministero della Salute.
Tutti e trentatré i passeggeri che ieri sono saliti sul volo Alitalia AZ 2038, infatti erano state precedentemente sottoposti a tampone e avevano con loro un certificato di negatività al Sars-Cov2. Lo stesso è avvenuto per i poco più di venti che nel pomeriggio si sono imbarcati sul secondo volo oggetto della sperimentazione.
Lo slogan inventato per l’occasione da Regione e Aeroporti di Roma “Un biglietto, un tampone” non impone comunque alcun obbligo. Chi è incappato nei voli sperimentali è stato prontamente avvisato da Alitalia. “Ieri sera mi ha chiamato il call center della compagnia chiedendomi di arrivare due ore prima per fare il tampone: senza fare fila sono arrivato e in trenta minuti avevo i risultati”, dice soddisfatto Franco Marchi avvocato di 54 anni. Lui come molti dei 33 passeggeri non sapeva nulla o non era interessato alla sperimentazione. “L’ho preso perché era l’unico volo disponibile”, spiega Fabio Cangiano, 39enne, anche lui avvocato. Ma c’è anche chi ha prenotato il biglietto volontariamente, proprio per quello. Dice Lisa Mandini, 23 anni studentessa di Psicologia. “Mi è sembrata una scelta corretta per me e per gli altri, ha appena ho visto questa possibilità ho subito prenotato il volo”.
In generale i passeggeri sono compiaciuti, in particolare per la rapidità. “Quando ho saputo temevo mi avrebbe fatto fare tardi, invece tutto è andato regolarmente”, racconta Patrik Felici, italo-svizzero dipendente di una ong. C’è solo qualcuno che lamenta lo scarso preavviso nella comunicazione: “A saperlo avrei preso il treno, avevo fatto il sierologico due giorni fa”, lamenta Rossella, autrice televisiva. Per fare i tamponi Adr ha predisposto un’area al piano terra del Terminal 3, la stessa dove da metà agosto sono stati testati 23mila passeggeri provenienti dai paesi Ueconsiderati a rischio (Croazia, Grecia, Spagna e Malta). L’1,2 per cento è risultato positivo.
Non è comunque l’unico modo con cui i passeggeri dei voli Covid-free potranno fare il test. Spiega Ivan Bassato, Airport manager del Leonardo Da Vinci: “Chi vorrà potrà venire il giorno prima nel drive-in del parcheggio lungasosta di Fiumicino o andare, fino a un massimo di 72 ore prima del volo, in uno degli altri drive-in della città e così il giorno del volo potrà arrivare più con comodo”.
Da Adr e da Alitalia comunque ribadiscono come questa sia solo una prima sperimentazione. “L’obiettivo – dice Marco Troncone ad di Adr – non è Roma-Milano ma incrementare i flussi sui voli internazionali ed intercontinentali: oggi se un americano o un cinese vogliono farsi una vacanza a Roma possono farlo, ma nessuno lo fa perché li attendono 14 giorni di quarantena. Se creassimo dei canali di trasporto sicuri, dei voli puliti, questo obbligo non ci sarebbe più”.
Il senso dell’operazione è stato ribadito anche dall’assessore alla Sanità della Regione Lazio Alessio D’Amato. “E’ una sperimentazione importante – ha detto – l’obiettivo è di aprire ai voli intercontinentali, soprattutto il volo Roma-New York, per cui ripartire in sicurezza è molto importante”. Con lui c’era anche il direttore sanitario dell’Istituto Spallanzani Francesco Zaia che ha pronunciato parole di speranza: “L’attività di testing sì è dimostrata essere una misura di prevenzione rilevante nei due segmenti di grande sensibilità come la scuola e i trasporti. C’è la speranza di farcela. E’ importante frequentare questi luoghi con la certezza di essere negativi, noi e gli altri. Il viaggio no-Covid significa un impulso notevole al traffico aereo e all’economia. Significa incamminarsi verso una situazione in cui il Covid è con noi ma non dobbiamo spaventarci e fermarci. Se lavoriamo così nulla sarà più chiuso per sempre ma potremo continuare a viaggiare intervenendo ogni volta che è necessario”.
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