Segnatevi questo codice: UNI EN 14683. È l'unico che vi dà la certezza di indossare una mascherina che protegge davvero. "La cosa più importante è guardare alla certificazione", spiega l'Istituto superiore di sanità. Le mascherine comprate online potrebbero essere nient'altro che un cencio sulla faccia. Attenzione anche ai filtri sostituibili
Lo abbiamo capito finalmente: le mascherine servono. In attesa del vaccino, e oltre al disinfettante e al distanziamento, in questo nuovo mondo pandemico dobbiamo coprirci il naso e la bocca. Secondo gli esperti è possibile che in Italia l’ampio utilizzo delle mascherine, rispetto ad altri paesi europei, abbia in qualche modo rallentato la seconda ondata di diffusione del virus. E a questo punto vale la pena fare un passo in più: quali mascherine bisogna usare? Nei primi mesi della pandemia sul mercato è esplosa la domanda, l’Italia ha acquistato gran parte del fabbisogno dalla Cina per rifornire gli ospedali, altri paesi hanno raddoppiato la produzione e bloccato le esportazioni. Oggi non siamo più in quel momento dell’emergenza, e sempre più aziende producono dispositivi, tutti diversi. E’ una regola base del marketing: se un prodotto entra nella vita quotidiana tanto vale puntare sulla sua unicità. Trasformarlo in un oggetto di moda un po’ fashion. Sui social network c’è un’invasione di pubblicità di protezioni colorate, da abbinare alla borsetta, di seta e di pelle, “comode come mai prima”, con i teschi le finte bocche e le farfalline, adatte allo sport, traspiranti, richiudibili, e soprattutto lavabili.
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