le reazioni
I giornali per Immuni
“Più siamo in grado tracciare e meno avremo bisogno di restrizioni”, ci dice Speranza. Sì di Zinga alla nostra idea
Arrivano i primi sì. Oggi sul Foglio, il direttore Claudio Cerasa ha lanciato una proposta a tutti i giornali italiani: regalare sabato prossimo uno spazio a Immuni, la app di tracciamento anti covid, e spiegare perché avere più tracciamento significa avere più sicurezza, più salute e dunque più libertà. L'idea è mutuata da un felice esperimento fatto lo scorso weekend dai quotidiani inglesi, che dopo aver pubblicato in prima pagina una pubblicità gigantesca (pagata dal governo inglese) dedicata all'app di tracciamento progettata dal governo inglese (tecnologia identica a Immuni) hanno contribuito in modo decisivo al successo della app: dieci milioni di download a quattro giorni dal rilascio della app (24 settembre) e con una crescita esponenziale che ha portato nella giornata di ieri a toccare quota 12 milioni di download (il doppio di quelli registrati in Italia).
La proposta del Foglio è stata sposata da molti esponenti di primo piano della politica. E' stata rilanciata dal segretario del Pd Nicola Zingaretti. Ed è stata rilanciata – oltre che dal ministro dell'Istruzione Lucia Azzolina – anche dal ministro della Salute Roberto Speranza che, coordinandosi con il dipartimento dell'editoria guidato dal sottosegretario Andrea Martella, si è impegnato a studiare un modo per aiutare i giornali a compiere un'operazione simile a quella messa in campo lo scorso fine settimana, sia su carta sia on line, da tutti i quotidiani inglesi. E al Foglio, il ministro Speranza spiega perché l'operazione è cruciale: “L’App Immuni è molto importante. Ogni nuovo download è un contributo alla lotta al virus. Più siamo in grado di tracciare meno avremo bisogno di misure restrittive”. Meno gnagnera, più Immuni. Chi ci sta?
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