Il caso
I giovani medici rimasti senza Scuola per i troppi ricorsi
Il ministero dell'Università blocca la pubblicazione delle graduatorie per il concorso. Motivo?
Protestano medici e sindacati: "Non possiamo restare nel limbo dopo anni di sacrifici"
Lunedì 5 ottobre i medici che hanno partecipato al concorso per l’accesso alle scuole di specializzazione – previsto per luglio e poi slittato al 22 settembre – hanno ricevuto una brutta notizia: il Ministero dell’Università e della Ricerca ha rinviato la pubblicazione della graduatoria, senza la quale non possono iscriversi alle scuole dalle quali escono fuori i medici specialisti (psichiatri, cardiologi, ortopedici). Motivo? Troppi ricorsi. “Numerosi” scrive il ministero in una nota. D’altronde il bando del concorso era già stato oggetto di criticità del Consiglio di Stato, che aveva espresso alcune osservazioni in estate.
Il ministero ieri ha inviato una lettera alle associazioni dei giovani medici per fissare un incontro: il 13 ottobre a mezzogiorno. Non è chiaro se sarà presente anche il ministro Gaetano Manfredi in persona. Tra le associazioni convocate c’è anche ANAAO Giovani, che dice: “Pur ritenendo che non si debba mai disattendere un invito istituzionale, sarà l’opportunità giusta per interrogare il signor ministro, qualora questa volta si presenti, invece di essere interrogati per una mera indagine di mercato. Pretenderemo risposta su 4 temi concisi ma cogenti: quali sono le motivazioni che causano l’attuale ed ingiustificato ritardo nella pubblicazione delle graduatorie del concorso SSM 2020? Come mai ha deciso di nominare un Osservatorio Nazionale pro-tempore e solo dopo la pubblicazione del bando per l’accesso alle scuole di specializzazione? (Sarebbe stato utile insediarlo in tempi utili per gli accreditamenti delle scuole di specializzazione). Qual è la posizione del Sig. Ministro relativa alle criticità di un bando che sembra attaccabile da molti punti, in termini di ricorsi? Come si prevede di svuotare l’imbuto formativo per SSM 2021?”. Molte insomma le domande, vediamo quali saranno le risposte. Intanto, però, i giovani medici sono comprensibilmente arrabbiati per la piega che ha preso il caso.
“Il punto assurdo – spiega uno di loro al Foglio – è che il Mur sapeva di pubblicare un bando scritto male, dato che prima della pubblicazione stessa il consiglio di stato aveva dato parere negativo su alcune cose. Quindi poi chi ha fatto ricorso ha avuto la strada spianata. La cosa assurda è che il ministero scrive che vuole aspettare tutti i ricorsi di fatto ammettendo nero su bianco di aver sbagliato. Chi non ha fatto ricorso è in questo limbo assurdo dell’attesa senza poter fare nulla”.
Eventuali comunicazioni ufficiali arriveranno ai candidati non prima del 26 ottobre, ha annunciato il ministero. Una brutta decisione, dice il segretario nazionale di Fp Cgil Medici e Dirigenti Ssn, Andrea Filippi, che mette “in grave difficoltà 23 mila famiglia che dovranno attendere non si sa per quanto prima di conoscere i risultati per i quali hanno lavorato e studiato per mesi”. In questo modo, dice Filippi, “si bloccano i medici e si paralizzano le scuole. Per noi è inaccettabile: il ministero ha il dovere di pubblicare le graduatorie formulate secondo le regole stabilite dal bando. Prima di tutto va tutelato lo stato di diritto, poi se i ricorsi daranno ragione ai ricorrenti, si dovrà riparare allargando i posti che peraltro sono comunque necessari, come dimostrano le gravi carenze di medici specialisti. Un problema che il ministero deve risolvere non può ricadere su 23 mila professionisti”.