Cresce il numero dei pazienti ricoverati, che superano i quattromila. La saturazione dei posti letto a livello nazionale resta contenuta, ma la situazione si fa critica per le terapie intensive di Campania, Lazio e Sardegna. "E' importante potenziare le terapie sub intensive", ci dice Walter Ricciardi
Con poco più di quattromila persone ricoverate con sintomi e 387 in terapia intensiva, l'attenzione si sta spostando sugli ospedali e sulla loro capacità di reagire alla nuova fase di contagi da Covid-19, che oggi salgono a 5.372: un quadro da monitorare con attenzione, perché è su questo che si traccerà la linea rossa da non superare per evitare che scattino nuove misure restrittive. “Credo che le terapie intensive saranno sufficienti perché c'è già una capacità migliore di intercettare i pazienti e di curarli, e questo ci permette di non farli arrivare neppure in quei reparti”, dice al Foglio Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute e docente all'Università Cattolica di Roma. “Ma anche se non siamo in una fase d'allarme, siamo sotto pressione”.
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