L’influenza stagionale è l’epidemia che curiamo da più a lungo: la conosciamo, abbiamo dei piani antipandemici, finanziati ogni anno dai governi, sappiamo come gestirla nonostante milioni di persone si infettino ogni anno. Il tasso di mortalità dell’influenza stagionale, che è al di sotto dello 0,1 per cento, è così basso anche perché sappiamo come comportarci con le complicazioni legate al virus – questo non significa che non ce ne siano, e i morti per le conseguenze dell’influenza esistono, specialmente in paesi con strutture sanitarie fragili. Con l’arrivo della pandemia da nuovo coronavirus in molti hanno paragonato (lo ha fatto perfino Trump) l’influenza stagionale al Covid, ma sappiamo che sono virus che si comportano in modo completamente diverso, e questa diversità riguarda soprattutto lo sviluppo della malattia (e quindi la mortalità).
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