Di fronte alla recente impennata dei contagi, le ultime misure prese dal governo hanno interessato solo in parte la scuola, il cui ruolo come volano dei contagi resta peraltro molto discusso. Due ricerche molto recenti (per chiarezza: non ancora sottoposte a peer review e tuttavia solide e tempestive) offrono spunti interessanti. Il primo studio è stato pubblicato in ottobre da un importante istituto di ricerca tedesco che si occupa di economia del lavoro (Iza). Gli autori analizzano il caso della Germania, dove la riapertura delle scuole dopo la sosta estiva è stata scaglionata nei diversi länder in date diverse. Ai due estremi temporali, le scuole hanno riaperto il 3 agosto nel Mecklenburg-Vorpommern (nel nord-est) e il 14 settembre nel Baden-Württemberg (nel sud-ovest). I tre economisti hanno confrontato l’andamento dei contagi nelle aree che hanno riaperto le scuole prima con quelli dove l’apertura è stata successiva: se le scuole favoriscono la diffusione, allora a distanza di qualche settimana (per tenere conto dei tempi di incubazione e successiva manifestazione del virus) si dovrebbe osservare un aumento dei contagi dove si è riaperto prima rispetto al dato osservato nelle altre aree. Ebbene, così non è stato. Anzi: la riapertura ha portato un lieve calo dei contagi, sebbene statisticamente poco significativo. Insomma: in Germania, la riapertura delle scuole non ha favorito la diffusione del virus.
Abbonati per continuare a leggere
Sei già abbonato? Accedi Resta informato ovunque ti trovi grazie alla nostra offerta digitale
Le inchieste, gli editoriali, le newsletter. I grandi temi di attualità sui dispositivi che preferisci, approfondimenti quotidiani dall’Italia e dal Mondo
Il foglio web a € 8,00 per un mese Scopri tutte le soluzioni
OPPURE