Alla seconda ondata, ci risvegliamo nello stesso punto. Il virus della marmotta non ha insegnato molto alle istituzioni locali, che evidenziano una coazione a ripetere le proprie inadeguatezze. I cittadini invece hanno imparato qualcosa: la frustrazione e il disincanto, il cinismo e l’opportunismo. Vediamo, dal punto di vista organizzativo, che cosa non sta funzionando e come invece dovrebbe essere realizzata una risposta coordinata e collettiva alla pandemia in una moderna nazione europea. L’Italia, al contrario della narrazione ufficiale, è un benchmark negativo per la combinazione devastante tra incidenza delle vittime e recessione dell’economia. Nell’analisi del Financial Times (vedi tabella qui sotto), siamo collocati nel cluster di paesi come Messico, Colombia e Argentina, appena meno peggio di Spagna e UK. La prima cosa che è andata in crisi è il modello regionale dell’organizzazione della salute. Pensato per fornire cure destinate a pazienti individuali, come il diabete o le patologie cardiovascolari, si è rivelato drammaticamente inadatto ad affrontare una “malattia sociale” come una pandemia virale a trasmissione aerea.
Abbonati per continuare a leggere
Sei già abbonato? Accedi Resta informato ovunque ti trovi grazie alla nostra offerta digitale
Le inchieste, gli editoriali, le newsletter. I grandi temi di attualità sui dispositivi che preferisci, approfondimenti quotidiani dall’Italia e dal Mondo
Il foglio web a € 8,00 per un mese Scopri tutte le soluzioni
OPPURE