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Covid, 34505 nuovi casi e 445 decessi. Brusaferro: "La cabina di regia non da voti alle Regioni. Vuole aiutarle"
Oggi salgono sia i ricoverati in terapia intensiva (più 99) che in aria medica (più 1140). Quasi 220 mila i tamponi processati
Oggi più di 34mila contagi e 445 decessi
Il bollettino della Protezione civile ha comunicato 34505 nuovi contagi da Covid-19 e 445 ulteriori decessi, a fronte di quasi 220 mila tamponi processati. In aumento sia i pazienti in terapia intensiva (più 99) che quelli in aria medica (più 1140 rispetto a ieri). Il rapporto tra tamponi e nuove positività riscontrate sale al 15,69 per cento (ieri era al 14,42 per cento).
Brusaferro (Iss): "La cabina di regia non da voti alle regioni, vuole aiutarle"
Con l'intento di fare chiarezza sulle misure che entreranno in vigore da domani, il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità Silvio Brusaferro e il Direttore della Prevenzione del Ministero della Salute Gianni Rezza hanno tenuto una conferenza stampa nel pomeriggio. Chiarendo che la metodologia delle risposte rispetto ai diversi scenari di rischio risale a un decreto del 30 aprile, Brusaferro ha detto che "questo strumento non è costruito per dare i voti, ma per aiutare il sistema a capire la rotta che deve percorrere. Non è una valutazione di nessun tipo nei confronti di una regione o di una provincia. L'obiettivo è prevenire un'evoluzione in senso sfavorevole. Lo spirito tecnico scientifico è uno spirito di supporto". Mentre il direttore Rezza ha detto che "per l’inserimento delle regioni in fascia gialla, arancione o rossa si considerano Rt, incidenza e resilienza del sistema sanitario. Ad esempio, se la Lombardia è in rosso questo accade perché c’è un’alta incidenza, c’è sofferenza sui servizi sanitari e un alto Rt. In Calabria c’è un’incidenza inferiore ma un Rt molto alto". Significa che un valore alto di Rt lasci presagire un aumento dei contagi nel futuro prossimo: scenario che insieme a una bassa disponibilità di posti letto in terapia intensiva e a capacità di rintracciare i contatti dei contagiati possono far scattare le zone rosse. Il presidente Brusaferro ci ha anche tenuto a escludere che ci possa essere dolo nella comunicazione dei dati sanitari da parte delle regioni.
Il caso Valle d'Aosta
Sempre nella conferenza stampa dal Ministero della Salute, affrontando l'inserimento della Valle d'Aosta tra le zone rosse, Brusaferro ha spiegato che da 3 settimane la regione "ha grande difficolta' a comunicare i dati e questo è un marker di grande difficoltà del sistema e secondo gli algoritmi di rischio definito porta ad un rischio alto”. Vuol dire che nei territori in cui il monitoraggio sfugge al controllo l'imposizione della zona rossa è uno strumento per riportare il sistema a misurarsi con numeri più gestibili.
Speranza: "Le regioni non ignorino la gravità della situazione"
Nella polemica tra governo e regioni sulle chiusure disposte dall'ultimo dpcm, alla fine è intervenuto il ministro della Salute Roberto Speranza. "Le Regioni alimentano i dati con cui la cabina di regia effettua il monitoraggio dal mese di maggio. Nella cabina di regia ci sono tre rappresentanti indicati dalle Regioni. È surreale che anziché assumersi la loro parte di responsabilità ci sia chi faccia finta di ignorare la gravità dei dati che riguardano i propri territori. Serve unità e responsabilità. Non polemiche inutili", ha detto il ministro questa mattina. Giustificando in questo modo il metodo adottato per distinguere le zone rosse dalle arancioni e dalle gialle, in cui è stato diviso il territorio nazionale.
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