Il caso
Ci sono 23 mila medici in ostaggio del Ministero
Non si sa che cosa arriverà prima: se il nuovo commissario calabrese alla Sanità oppure la graduatoria definitiva dei medici specializzandi che hanno sostenuto il concorso ormai oltre due mesi fa, a settembre.
Non si sa che cosa arriverà prima: se il nuovo commissario calabrese alla Sanità (il nome di Narciso Mostarda è saltato nella notte) oppure la graduatoria definitiva dei medici specializzandi che hanno sostenuto il concorso ormai oltre due mesi fa, a settembre. Questa settimana infatti c’è stato un nuovo rinvio e la data del 27 novembre, individuata dal ministero come definitiva per chiudere la fase di scelta di tipologia della specializzazione e sede, è stata aggiornata al 30 novembre.
Poco male, si dirà, giusto tre giorni? Non è questa la novità negativa più importante: i 23 mila specializzandi non sanno più quando saranno fatte le assegnazioni. “È una ulteriore mancanza di rispetto verso una categoria di professionisti, che spesso viene trattata alla stregua di ragazzini a cui dare una mancia”, dice al Foglio uno dei 23 mila medici in attesa di conoscere il proprio destino. “Sessantadue giorni ci separano ormai dal concorso di accesso alle scuole di specializzazione mediche. Dell’apertura della fase della scelta delle scuole, inizialmente prevista per il 5 ottobre e rinviata ad oggi 23 novembre, ancora nessuna traccia”, dice Chi si cura di te?, associazione per la difesa dei diritti e delle tutele di specializzandi, camici grigi, medici di medicina generale in formazione: “A poco più di un mese dalla presa di servizio (prevista per il 30 dicembre) non si sa ancora quale sarà il destino di oltre 23.000 medici. Professionisti della salute bloccati dall’inefficienza di un ministero che ancora oggi non sa dare risposte certe e chiare. 23.000 medici il cui lavoro sarebbe prezioso per il il nostro SSN allo stremo”. Insomma, “vengono richiamati medici in pensione (lo vediamo anche negli spot della Protezione Civile) mentre 23.000 giovani medici sono tenuti in ostaggio. 62 giorni trascorsi fra avvisi e cronoprogrammi che suonano sempre più come delle prese in giro. Per non parlare della difficoltà che affronteranno i futuri specializzandi che nel giro di un mese dovranno trovare casa e trasferirsi nella sede in cui saranno assegnati”.
Il comportamento del Miur è “non solo irrispettoso nei confronti di migliaia di professionisti, ma assolutamente irresponsabile di fronte a tutta la popolazione che del lavoro di quei professionisti avrebbe, oggi più che mai, estremo bisogno”. Purtroppo, commenta il medico Andrea Imporzani, “le letterine di Natale funzionano meglio. Se qualche aspirante specializzando avesse già un figlio o anche un nipotino potrebbe fare scrivere lui una letterina, ultimamente rispondono solo a quelle”.
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