I giudici non sono “antropologicamente diversi”, come sosteneva Silvio Berlusconi da presidente del Consiglio nel 2003. Ma è acclarato che in Italia sono più a rischio di altre figure specializzate culturalmente di avere problemi con la logica e con la scienza. Ne abbiamo avuto in passato tantissimi esempi, dal caso Di Bella a Stamina, passando per le inchieste contro i ricercatori su Xylella e per il terremoto dell’Aquila, fino ad alcune sentenze contro i vaccini. E lo si evince ancora oggi, dopo decine di questi casi, dalla sentenza della III sezione del Consiglio di stato – presidente proprio il fu berlusconiano Franco Frattini – che ha sospeso una nota con cui l’Aifa (Agenzia nazionale del farmaco) negava la prescrizione della idrossiclorochina al di fuori delle indicazioni per cui è commercializzata, ovvero che ne vietava l’uso per curare il Covid-19.
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