Covid, in Veneto aumentano i nuovi casi mentre calano in tutta Italia
Negli ultimi sette giorni sono calati del 17 per cento i nuovi contagi a livello nazionale (con meno tamponi). Ma nella regione amministrata da Zaia si assiste a un più 13 per cento
Se la scorsa settimana erano stati 136534, negli ultimi sette giorni i contagi da coronavirus registrati in Italia sono scesi a 113197. Un calo di 17 punti percentuali. Va anche aggiunto, però, che nello stesso lasso di tempo si sono processati 150mila tamponi in meno. Detto questo, il rapporto tra test e positività riscontrate, che la scorsa settimana era stabile intorno al 1o per cento, negli ultimi sette giorni è sceso al 7,65 per cento. Così come si assiste a un decremento sia nel numero dei ricoverati ordinari (da 33426 a 30345) che in terapia intensiva (ieri erano 3003, 8 giorni fa 3345. I decessi sono il parametro che cala più lentamente: in una settimana si è passati dagli ulteriori 4879 accertati tra il 2 e l'8 dicembre ai 4607 conteggiati tra il 9 e il 15 dicembre.
Il caso Veneto: contagi sù del 13 per cento
La situazione è abbastanza uniforme a livello nazionale, ad esclusione del Veneto. Nella settimana presa in esame qui i nuovi casi sono stati 25846 contro i 22817 della settimana precedente. Un incremento del 13 per cento che ha fatto chiedere al governatore Luca Zaia, durante l'incontro di oggi nella conferenza delle regioni con Palazzo Chigi e gli esperti del comitato tecnico-scientifico, l'istituzione della zona rossa fino al 6 gennaio. "Servono restrizioni, se non le fa il governo le faremo noi", ha detto il presidente della regione. Nella giornata di ieri inoltre in Veneto si è registrato il record di morti per Covid dall'inizio dell'emergenza sanitaria: 165 in 24 ore.
Trattamenti farmacologici
Anche l'Italia si sveglia e frena sull'uso dei bloccanti della pubertà
Rapporti alla mano /22