Assembramento di irresponsabili. Il lettore decida, al termine di questo articolo, se vuole applicare il concetto al popolo italiano e/o al governo pro tempore. L’assembramento di persone in spazi pubblici è un fenomeno fisico misurabile. Per cruciali decisioni di sanità pubblica, è sconsigliabile farlo basandosi su immagini bidimensionali scattate con un teleobiettivo o, peggio, sui decibel dei litigi nei talk-show televisivi. Fin dalle prime settimane dell’emergenza, alcuni dei membri della task force interministeriale sul Covid – tra i quali chi scrive – presentarono alle regioni e al governo una lista di interventi per monitorare in modo rigoroso i possibili luoghi di contagio, sia per intervenire tempestivamente sui focolai, sia per comprendere sulla base di dati empirici quali fossero i siti dove avveniva la trasmissione del virus. Le indicazioni erano tratte dalle esperienze di successo di paesi di democrazia liberale quali Taiwan e Corea del sud nella prevenzione e nel controllo dell’epidemia, successo misurato in un tasso medio di contagi per milione di abitanti infinitesimale rispetto a quello italiano. Durante una pandemia, la raccolta di informazioni puntuali sulla mobilità della popolazione ha un duplice scopo: quello di intervento diretto di trattamento, su persone e luoghi da sanitizzare; e quello di indirizzo delle politiche pubbliche per le disposizioni di restrizione alla circolazione o all’accesso a servizi pubblici e privati (scuole, stadi, bar e ristoranti, palestre, ecc.). Per conoscere al fine di deliberare, pur nel giusto rispetto della privacy, un governo liberale può ricorrere a strumenti come la geolocalizzazione anonima delle persone su zone urbane critiche (per esempio tramite i dati rilevati dagli operatori telefonici), oppure può stabilire regole di accesso condizionato a specifiche aree pubbliche o private, così da tenere sotto controllo la densità di presenze e quindi mitigare i rischi di contagio, anche attraverso la tracciabilità delle transazioni, come l’ingresso a un ristorante o il pagamento con carta di credito.
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