cattivi scienziati
Vaccino-Covid 2-0
Basta confrontare gli effetti collaterali di coronavirus e profilassi per capire che vaccinarsi è la cosa migliore da fare
La trasparenza riguardo alle complicazioni che possono seguire alla somministrazione dei vaccini contro Sars-CoV-2 è la chiave perché le persone possano valutare in maniera precisa quali sono i benefici della profilassi contro Covid-19. A titolo di esempio, tratterò in questa sede di ciò che sappiamo circa il vaccino di Pfizer/BioNTech, in modo che ognuno possa farsi un’idea accurata dei fatti. Cominciamo dalle informazioni ottenute durante la sperimentazione clinica su decine di migliaia di individui sottoposti a vaccinazione. Coloro che si sono vaccinati hanno comunemente sperimentato subito dopo l’iniezione uno o più di questi sintomi: dolore in corrispondenza del sito dell’iniezione, arrossamento e/o rigonfiamento localizzato, febbre di durata non superiore a 48 ore, stanchezza, mal di testa, dolore muscolare, dolore alle giunture, sensazione generalizzata di malessere, nausea, brividi. In casi molto meno frequenti, si sono avuti altri sintomi, come l’ingrossamento dei linfonodi (linfodenopatia). In casi rarissimi, si sono avute reazioni allergiche. Naturalmente, e legittimamente, potremmo decidere che, nonostante i rigorosi controlli di agenzie indipendenti, non siamo sufficientemente convinti dei dati riportati dalle aziende durante la sperimentazione.
In questo caso, possiamo contare sui dati che stanno cominciando ad arrivare dall’inizio della vaccinazione di massa, i quali oltretutto, quando riguardano eventi avversi, sono immediatamente ripresi ed enfatizzati dai media. Per il vaccino Pfizer sono stati riportati in questo momento tre casi di reazioni allergiche gravi (reazioni anafilattoidi): due in Inghilterra (dopo qualche centinaio di dosi somministrate), e una simile in Alaska. A fronte della notizia di questi tre casi, disponiamo di innumerevoli esempi di vaccinazioni che non hanno prodotto effetti avversi seri: per esempio, nel caso di 1.600 dosi somministrate a New York e di altre centinaia di dosi somministrate a Jacksonville, in Florida. In questi e in moltissimi altri casi lo spettro di effetti collaterali osservati (spontaneamente risolti e non pericolosi, anche se naturalmente fastidiosi e a volte anche duri da sopportare) non è diverso da quanto osservato in fase di sperimentazione clinica e riportato da Pfizer.
Quali sono gli effetti causati dal virus? Nel 10-15 per cento dei casi, il Covid-19 causa sintomi molto più gravi, che comprendono l’insufficienza respiratoria, un grave stato infiammatorio, una coagulopatia diffusa – questo senza considerare la percentuale di persone che muoiono, a fronte di nessun singolo episodio di morte finora associato a nessuno dei vaccini in sviluppo. Anche in caso di guarigione, sono ben descritti, e in fase di continua ridefinizione, sintomi anche gravi e prolungati nel tempo, tanto da parlare di “sindrome post Covid”.
A questo punto, si potrebbe obiettare che gli effetti collaterali dei nuovi vaccini sono stati studiati in una finestra temporale di pochi mesi, e che quindi non vi è garanzia che danni più gravi e più frequenti non si manifestino più avanti. Anche questa obiezione, tuttavia, non tiene conto di alcuni fatti: il primo, ovvio, è che il danno che il virus causa è certo e ben noto, mentre per i vaccini ci si appella a ipotetici danni gravi ancora da dimostrare, che dovrebbero occorrere molto oltre il periodo di tempo in cui tali danni si manifestano di solito (nei rari casi in cui ciò avviene).
Il secondo punto, forse più importante, è che vaccini a Rna sono stati utilizzati da anni in altri trial clinici, che non riguardavano il coronavirus: in nessuna delle sperimentazioni di fase 1 e fase 2 si è mai osservato alcun effetto anche ben oltre i termini di osservazione attuali, men che mai effetti gravi. In sostanza: chi si vaccina sia preparato agli effetti collaterali reali che si sono sin qui osservati, tenga a mente che tali effetti sono rapidamente reversibili pur quando molto fastidiosi e ricordi che la probabilità di eventi gravi è per quel che se ne sa molto remota. Mentre, numeri alla mano, dal virus si può attendere con molta maggior probabilità effetti ben più gravi, morte inclusa, per sé e per i propri cari.