Sul Foglio di ieri abbiamo parlato della call del Commissario straordinario Domenico Arcuri per il reclutamento di 15 mila fra medici e infermieri per il piano di vaccinazione di massa contro il Covid, e delle perplessità della Ragioneria dello stato rispetto alla selezione affidata – al momento in assenza di una norma che garantisca le coperture – a cinque Agenzie per il lavoro per il costo di 25 milioni di euro. Siccome questo personale sanitario, arruolato per 9 mesi, dovrà essere gestito dalle regioni, sarebbe stato più naturale che la selezione venisse affidata alle Asl e agli altri enti del Servizio sanitario nazionale che dovranno coordinarlo. Anche perché, dall’inizio della pandemia le Asl e i dipartimenti di prevenzione hanno quotidianamente svolto proprio questo: selezionare e assumere personale sanitario per gestire l’emergenza. Si può dire che è esattamente il loro mestiere. Una selezione affidata agli enti sanitari, oltre che più coerente dal punto di vista funzionale, farebbe risparmiare alle casse pubbliche 25 milioni di euro e, inoltre, eviterebbe l’assunzione di medici e infermieri con contratti atipici di somministrazione in deroga alle leggi.
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