Con l'inizio delle vaccinazioni contro Covid-19, la notizia è passata un po' in sordina, anche perché la decisione era già stata presa nell'estate scorsa. Dal primo gennaio 2021, la Francia ha interrotto il rimborso ai cittadini per le spese sostenute per l'acquisto di rimedi omeopatici. Nel 2019, l'Alta Autorità per la Salute francese (Has) aveva stimato, in un rapporto basato su 37 diversi studi scientifici, che i preparati omeopatici non avevano dimostrato la loro "efficacia". Una sentenza senza appello che ha portato l'istituto a esprimere un “parere sfavorevole al mantenimento del sostegno da parte dell'assicurazione sanitaria dei medicinali omeopatici". Agnès Buzyn, allora ministro della Salute, decise di agire, entro il 2021, per il delisting di 1.163 ceppi omeopatici che beneficiavano di un tasso di rimborso del 30 per cento. Per supportare pazienti e professionisti del settore, il ministro aveva stabilito che il 2020 sarebbe stato un anno di transizione, con un rimborso fino al 15 per cento. Con l'anno nuovo i rubinetti sono stati chiusi del tutto.
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