Il portfolio di vaccini contro il Covid-19 che l’Unione europea ha messo a disposizione dei paesi membri non soltanto è molto ampio e ha consentito di evitare una corsa tra nazioni europee – corsa che avrebbe aumentato i prezzi delle dosi – ma ha anche evitato a tanti stati di fare delle scommesse sbagliate. La campagna di vaccinazione in Francia procede molto lentamente, troppo lentamente, e il governo e il presidente da due settimane stanno cercando di trovare gli errori, di aggiustare le lungaggini di un sistema centralizzato che funziona a rilento. Finora sono state trovate poche soluzioni, le accuse da parte delle opposizioni aumentano e si fanno sempre più dure – il sindaco di Parigi, Anne Hidalgo, ha detto che se ci fosse stato Macron a capo della Francia durante la Seconda guerra mondiale, probabilmente non sarebbe riuscito lo sbarco in Normandia – ma cosa sarebbe successo se, senza la mediazione europea, Parigi avesse ordinato da sola le sue dosi? Probabilmente avrebbe deciso di privilegiare la sua azienda, la società campione del vaccino anti influenzale Sanofi, che quando la corsa per le immunizzazioni era agli albori sembrava correre velocissima, ma qualche settimana fa ha ammesso che il suo prodotto non arriverà fino alla fine del 2021.
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