Invece di perdere tempo a fantasticare su cause contro Pfizer e a polemizzare su negoziati paralleli della Germania, il ministro della Sanità, Roberto Speranza, e il commissario straordinario, Domenico Arcuri, farebbero bene ad adeguare il piano nazionale agli obiettivi proposti dalla Commissione europea. Questa settimana l’esecutivo di Ursula von der Leyen ha fissato un target ambizioso per gli stati membri: il 70 per cento della popolazione adulta dovrebbe essere vaccinato entro la fine dell’estate. Il tema è stato discusso ieri dai capi di stato e di governo in un vertice in videoconferenza. La questione dei ritardi nelle consegne di Pfizer questa settimana per migliorare la produzione nell’impianto di Puurs è stata risolta subito dalla Commissione: la società ha garantito che le dosi mancanti saranno recuperate “entro metà febbraio”. La questione del taglio delle consegne per la possibilità di estrarre 6 dosi invece di 5 da ogni fiala è più complessa perché contrattualmente Pfizer potrebbe avere ragione, ma l’Ue è al lavoro per superare il problema. Il vaccino Moderna c’è già. La prossima settimana l’Ema dovrebbe autorizzare AstraZeneca. Mentre Johnson & Johnson potrebbe arrivare in febbraio.
Abbonati per continuare a leggere
Sei già abbonato? Accedi Resta informato ovunque ti trovi grazie alla nostra offerta digitale
Le inchieste, gli editoriali, le newsletter. I grandi temi di attualità sui dispositivi che preferisci, approfondimenti quotidiani dall’Italia e dal Mondo
Il foglio web a € 8,00 per un mese Scopri tutte le soluzioni
OPPURE