Per ora l'ipotesi è stata valutata come prematura. Ma fioriscono le app per agevolare i viaggi tramite il certificato vaccinale, a sostegno del rilancio economico: meglio una società a doppia velocità di una ferma del tutto
A oggi nel mondo le dosi somministrate di vaccino anti Covid sono 101,3 milioni, di queste 12,7 milioni in Ue. L’Unione europea punta a vaccinare il 70 per cento della popolazione entro la fine dell’estate. Con la corsa alle vaccinazioni, si riaccende la speranza di tornare a viaggiare e per farlo con maggiore agilità e sicurezza, da più parti ci sono spinte per l’introduzione di passaporti sanitari. Tuttavia, non mancano le critiche sulle implicazioni etiche e politiche di questa idea. Da metà gennaio in seno all’Ue si è aperta la discussione sul certificato vaccinale, grazie al quale sarebbe possibile spostarsi più facilmente tra diversi paesi, ma non solo. Alcuni immaginano che si potrebbero configurare ulteriori benefici come quello di evitare ai suoi possessori, in ragione dell’avvenuta vaccinazione, le restrizioni delle quarantene ed eventualmente fruire di attività e servizi con l’idea di agevolare il rilancio economico. Il turismo globale d’altronde quest’anno ha subito un anno nero con gli arrivi internazionali in calo del 74 per cento rispetto all’anno precedente, e in particolare l’Europa ha registrato un calo degli arrivi del 70 per cento. La discussione sulla proposta del passaporto vaccinale in Ue, sollevata del primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis, al momento sembra in stallo.
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