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Come cambiano i colori dell'Italia. La situazione aggiornata regione per regione

Situazione tendenzialmente stabile rispetto alla settimana scorsa, con qualche eccezione. Così si è colorata l'Italia dopo il monitoraggio dell’Istituto superiore di Sanità

Almeno sino al 15 febbraio l'Italia sarà ancora bloccata all'interno dei confini regionali (se non per motivi di lavoro, salute o necessità). Il divieto di spostarsi da una regione all’altra rimarrà in vigore ancora per dieci giorni almeno, così come il coprifuoco dalle 22 alle 5 del mattino. La situazione pandemica è stabile, nessuna regione passerà in zona bianca e il colore delle regioni resterà pressochè lo stesso anche per la prossima settimana. I dati epidemiologici analizzati dall'Istituto superiore di Sanità dicono che l'indice RT è sostanzialmente stabile tra lo 0.8 e il 0.9. L'attenzione del ministero della Salute era puntata su Molise, provincia di Trento, Friuli Venezia Giulia, Umbria e Abruzzo, territori nei quali si è registrato un leggero aumento dei casi. Non sufficienti però per inasprire le misure di sicurezza. L'unico cambiamento è stato quello riguardante la Sardegna, ora in zona gialla.

 

Le modifiche entreranno in vigore da lunedì 8 febbraio.

  

La situazione attuale regione per regione

 

   

Cts: no a riaperture serali dei ristoranti

"Non c'è alcun via libera", precisa il Comitato tecnico scientifico "alla riapertura della ristorazione nelle zone e negli orari che attualmente ne prevedono la chiusura. Nel verbale della riunione del Cts del 26 gennaio 2021 vi sono indicate, anzi, alcune considerazioni sul rafforzamento delle misure restrittive adeguandole alle caratteristiche strutturali dei locali e alla tipologia del servizio reso". "Una rimodulazione dei pacchetti di misure potrebbe modificare l'efficacia nella mitigazione del rischio". Il Comitato ha risposto così alla richiesta arrivata dal ministero dello Sviluppo economico sulla 'riapertura di pubblici esercizi'  il 26 gennaio. Per gli esperti ogni valutazione spetta a decisore politico. Vanno considerate anche le diverse tipologie dei pubblici esercizi. "Il settore della ristorazione "presenza alcune criticità connesse all'ovvio mancato uso" delle mascherine, con "potenziale aumento del rischio in presenza di soggetti asintomatici".

Non solo, ci sono altri due fattori che richiedono "altri elementi di cautela" nelle scelte da fare "prima di adottare ulteriori allentamenti delle misure di contenimento". Il primo è la ripresa delle scuole in presenza, per il quale bisognerà attendere almeno 14 giorni per valutarne l'impatto; il secondo è correlato "all'andamento in Europa della pandemia, che rimane a livelli di alta circolazione registrando, tra l'altro, una possibile maggiore trasmissibilità" dovuta alle varianti del virus.

 

Come vengono assegnati i colori alle regioni

 

Dopo le modifiche volute dal governo, in seguito alle nuove indicazioni del cts, sono cambiati i criteri di assegnazione delle zone. L’assegnazione a una certa fascia dura almeno due settimane prima che si possano rallentare le misure di contenimento. Al contrario, in caso di peggioramento della situazione epidemiologica, le Regioni possono essere declassate in una zona con misure più restrittive anche prima delle due settimane. Conta l'Rt, cioè l'indice di contagiosità – e dunque si entra in zona rossa con Rt pari o sopra 1,25 nel suo valore minimo; in zona arancione con Rt pari o sopra 1; in zona gialla con Rt inferiore a 1 e in zona bianca se inferiore a 0,25 – ma non solo. Sono 21 gli indicatori utilizzati per il controllo del rischio (qui l'elenco completo). Tutti i dati raccolti dalle Regioni vengono analizzati da due algoritmi di valutazione, che a loro volta generano la cosiddetta matrice del rischio, definita come la combinazione della probabilità e dell’impatto di una minaccia sanitaria. Si determina, così, la probabilità di un peggioramento della situazione sanitaria: se la probabilità risulta alta, il rischio è considerato “molto elevato”.

 

Cosa si può fare in zona gialla

   

Spostamenti liberi, ma rimane la limitazione notturna 
Durante la giornata ci si può muovere liberamente all’interno della regione. Dalle 22 alle 5 rimane la limitazione agli spostamenti (valida per tutte le regioni). Chi vive in un comune fino a 5.000 abitanti ha il divieto però di spostarsi verso i capoluoghi di provincia. È consentito, inoltre, spostarsi verso una sola abitazione privata abitata una volta al giorno, sempre tra le 5 e le 22, per un massimo di due persone ulteriori rispetto a quelle già conviventi (esclusi i minori di 14 anni e i disabili). Dopo le 22 si può circolare solo per “comprovate esigenze” di lavoro, salute ed emergenze. Per provarlo, serve mostrare o compilare al momento del controllo l’autocertificazione. Per privacy non va indicata la persona da cui ci si sta recando. È comunque sempre consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione, tranne che per le seconde case fuori Regione.

Bar, pasticcerie e ristoranti aperti fino alle 18 
Dopo le 18 e fino alle 22 solo asporto. Non si può consumare nelle vicinanze dell’esercizio commerciale. Non ci sono limiti di orario, invece, per la consegna a domicilio. Per quanto riguarda i negozi, sono sempre aperti, mentre i centri commerciali saranno chiusi il sabato, la domenica e nei festivi. Farmacie, tabaccherie, edicole e alimentari che si trovano dentro i centri commerciali resteranno aperti.

Musei aperti, palestre e piscine ancora chiuse
Nelle zone gialle riaprono musei e mostre, dal lunedì al venerdì “con esclusione dei giorni festivi” e con ingressi contingentati.  Le attività di palestre, piscine, centri natatori, centri benessere e centri termali sono invee ancora sospese, così come gli sport di contatto. È consentito, al contrario, recarsi presso centri e circoli sportivi, pubblici e privati per svolgere "esclusivamente all'aperto l’attività sportiva di base, nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento, in conformità con le linee guida emanate dall'Ufficio per lo sport, sentita la Federazione medico sportiva italiana (FMSI), con la prescrizione che è interdetto l'uso di spogliatoi interni a detti circoli”.

 

Cosa si può fare in zona arancione

 

Spostamenti

Si può circolare liberamente all'interno del proprio Comune. Per uscire dal Comune, invece, è necessario avere delle ragioni legate al lavoro, alla salute o alla necessità, che dovranno essere sempre comprovate attraverso il modulo di autocertificazione. Rimane valido il limite di due persone non conviventi che è possibile ospitare nelle case private. Non rientrano però nel conteggio gli under 14 e le persone affette da disabilità o non autosufficienti. Chi abita in un comune con meno di 5 mila abitanti, gli spostamenti sono consentiti entro il raggio di 30 chilometri.

Attività fisica

Per l'attività motoria, come una passeggiata, si potrà spostarsi liberamente all'interno del proprio Comune, e per quella sportiva si potrà anche uscire. Palestre e piscine sono chiuse.

Negozi, bar, pasticcerie e ristoranti

Bar e ristoranti sono chiusi al pubblico, come in zona rossa, ma possono lavorare solo con i servizi di asporto (sino alle 18) e consegna a domicilio (sino alle 22). I sono aperti i negozi, ma con limitazioni agli ingressi.

 

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