i dossier sulla sanità
Emergenze e priorità del nuovo governo in tema Covid-19
Chi affronterà le prossime scadenze in tema pandemia?
Recovery, Piano vaccini e ordinanze che stanno per scadere. L'incarico di Speranza e quello di Arcuri. La spinta di Draghi per accelerare la campagna di vaccinazione, con un occhio particolare a logistica e produzione
Chi affronterà le prossime scadenze in tema di Covid? Domani il presidente incaricato Mario Draghi concluderà le consultazioni politiche. Non è ancora chiaro se a queste faranno seguito altri incontri con le parti sociali, né si hanno informazioni sulla tempistica riguardo lo scioglimento della riserva, l’eventuale presentazione della nuova squadra di Governo e dunque l’approdo in Parlamento per la fiducia.
Ma alcune scadenze dovranno essere affrontate da subito, con o senza Draghi. Venerdì avremo il solito monitoraggio settimanale da parte della Cabina di regia, e dal 15 febbraio scadranno le ordinanze che classificavano in zona arancione Puglia, Sicilia, Pa di Bolzano e Umbria. Nel mentre ricordiamo che in Umbria, tutta la provincia di Perugia e sei comuni in provincia di Terni sono entrati in zona rossa rafforzata alla luce dell’incremento dei casi e per l’accertata presenza di due varianti del virus.
Sempre il 15 febbraio scadranno poi i termini fissati dal decreto legge 2/2021 per il divieto di mobilità tra le regioni, a prescindere dal ‘colore’ in cui queste sono classificate, e per la riapertura degli impianti sciistici. Il pressing per riaprire è altissimo e i tempi per il nuovo governo molto stretti.
Ci sarà poi da approvare l’aggiornamento del Piano vaccini Covid, dopo l’intesa informale raggiunta la scorsa settimane nel vertice tra governo, regioni e commissario Arcuri. Servirà un atto normativo certifichi al più presto quelle che dovranno essere le categorie da vaccinare in via prioritaria. Al momento si è ancora fermi alle slide presentate da Arcuri nel corso dell’incontro con le Regioni. Domani è stata convocata una conferenza stato-regioni straordinaria. Sappiamo che, contestualmente alla Fase 1, prenderà il via già questa settimana la Fase 3, con l’utilizzo del vaccino di AstraZeneca arrivato nei giorni scorsi nell’hub di Pratica di Mare. Ancora non è stato definito a quale categoria si dovrà iniziare a somministrarlo. L’ipotesi allo studio è quella di partire dagli operatori della scuola, per poi proseguire con le forze dell’ordine, i penitenziari, i luoghi di comunità e lavoratori dei servizi essenziali.
Quanto invece alla Fase 2, che prenderà il via dopo che saranno stati vaccinati tutti gli over 80. In questo caso le dosi dei vaccini di Pfizer e Moderna dovrebbero essere somministrate prima alle persone più vulnerabili, poi ai 70enni e a seguire ai 60 enni e over 55. Infine sarà il turno di tutta la popolazione over 16.
Ci sarà poi da giocare la ‘partita’ del sui fondi e progetti per la sanità nel Recovery Plan che molto probabilmente sarà rivista.
Dell’aggiornamento del Piano vaccini se ne occuperà domani l’attuale ministro della Salute, Roberto Speranza, ma per tutto il resto? Difficile ancora dirsi. Le chance di permanenza di Speranza a Lungotevere a Ripa non sono poche. Il suo è uno dei dicasteri più ‘delicati’ ed impegnati in prima linea nell’emergenza. Sostituirlo implicherebbe necessariamente un rallentamento dei lavori. L’insediamento di una nuova persona e di un nuovo staff in un meccanismo già rodato necessitano di un tempo che oggi non si ha a disposizione. Senza dimenticare che Speranza è anche uno dei ministri dell’ex governo Conte con il più alto indice di gradimento. Una sua sostituzione, ad oggi, è ipotizzabile solo in due scenari: la scelta di un governo tecnico o la decisione di tenere fuori dall’esecutivo Draghi tutti i ‘big’ dei partiti che andranno a sostenerlo.
Diverso sembra invece essere il destino del commissario all’emergenza Domenico Arcuri. Il nuovo governo nasce per affrontare in particolare due sfide: la stesura del Recovery Plan e contrastare la pandemia in corso. Un segnale di novità non lo si potrebbe certo dare mantenendo alla guida sia Speranza che Arcuri, e tra i due è di certo il secondo quello più ‘sacrificabile’. Senza contare che è anche l’unico dei due ad avere già una ‘scadenza’ fissata: il 31 marzo 2021, alla scadere dello stato di emergenza. A quel punto, per rinnovare la sua operatività sarebbe necessario un intervento normativo ad hoc difficile da immaginare.
Da segnalare, infine, che uno dei punti che il premier incaricato Mario Draghi avrebbe indicato alle delegazioni dei gruppi parlamentari incontrati oggi è stato quello di intensificare e accelerare la campagna di vaccinazione, valutando in particolare gli aspetti della logistica e della produzione. Draghi avrebbe sottolineato la questione dell'approvvigionamento e ad alcuni degli interlocutori avrebbe citato ad esempio la campagna di vaccinazione condotta nel Regno Unito.
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