Covid, i nuovi colori dell'Italia. La situazione regione per regione
Zona rossa nelle province di Chieti e Pescara. Liguria, Toscana, Abruzzo e Provincia di Trento diventano arancioni, gialla la Sicilia. Al momento il 17,8% delle infezioni è relativo alla variante inglese, dicono l'ISS e il ministero della Salute
Come di consueto, anche questo venerdì, con il nuovo monitoraggio Iss-ministero della Salute vengono resi noti i nuovi dati che potrebbero comportare un cambio di colore per alcune regioni. Va comunque tenuto conto di quanto previsto dal dpcm in vigore: per passare a una fascia più soft, bisogna esser stati per 14 giorni "in un livello di rischio inferiore a quello che ha determinato le misure restrittive" (qui le Faq del governo sulle zone rosse, arancioni e gialle).
L'Alto Adige resta in regime di lockdown duro per decisione autonoma della stessa provincia di Bolzano fino al 28 febbraio, la Sicilia passa da arancione a gialla mentre la provincia autonoma di Bolzano. Liguria, Toscana, Abruzzo e la provincia di Trento diventano arancioni. A preoccupare maggiormente è l'Umbria, che a causa delle varianti del virus potrebbe passare da zona arancione a zona rossa. L'intera provincia di Perugia e sei comuni di quella di Terni sono già finiti in zona rossa lunedì scorso, dopo lo scoppio di una serie di focolai legati alle varianti inglese e brasiliana. Confermato inoltre l'ingresso in zona rossa delle province di Pescara e Chieti. L'attenzione resta alta: secondo un'indagine del ministero della Salute e dell'ISS il 17,8 per cento dei positivi in Italia è stato contagiato dalla variante inglese, che impone cautela per via del tasso di contagiosità più elevato.
Le modifiche ai colori delle regioni entreranno in vigore da lunedì 15 febbraio. Sino a quella data, inoltre, l'Italia sarà ancora bloccata all'interno dei confini regionali (se non per motivi di lavoro, salute o necessità). Il divieto di spostarsi da una regione all’altra rimarrà in vigore ancora fino al 25 febbraio, così come il coprifuoco dalle 22 alle 5 del mattino.
La situazione attuale regione per regione
(dati in aggiornamento)
Il divieto di spostamento tra regioni anche in zona gialla è stato prorogato fino al 25 febbraio, dall'ultimo cdm del governo uscente. A sostenere il divieto sono state le stesse regioni, che ieri hanno sollecitato il governo: "L'orientamento della Conferenza delle regioni è di richiedere di prorogare il Dl che vieta gli spostamenti da una regione all'altra, anche per la zona gialla", ha dichiarato il presidente della Conferenza Stefano Bonaccini.
Cosa si può fare in zona gialla
Spostamenti liberi, ma rimane la limitazione notturna
Durante la giornata ci si può muovere liberamente all’interno della regione. Dalle 22 alle 5 rimane la limitazione agli spostamenti (valida per tutte le regioni). Chi vive in un comune fino a 5.000 abitanti ha il divieto però di spostarsi verso i capoluoghi di provincia. È consentito, inoltre, spostarsi verso una sola abitazione privata abitata una volta al giorno, sempre tra le 5 e le 22, per un massimo di due persone ulteriori rispetto a quelle già conviventi (esclusi i minori di 14 anni e i disabili). Dopo le 22 si può circolare solo per “comprovate esigenze” di lavoro, salute ed emergenze. Per provarlo, serve mostrare o compilare al momento del controllo l’autocertificazione. Per privacy non va indicata la persona da cui ci si sta recando. È comunque sempre consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione, tranne che per le seconde case fuori Regione.
Bar, pasticcerie e ristoranti aperti fino alle 18
Dopo le 18 e fino alle 22 solo asporto. Non si può consumare nelle vicinanze dell’esercizio commerciale. Non ci sono limiti di orario, invece, per la consegna a domicilio. Per quanto riguarda i negozi, sono sempre aperti, mentre i centri commerciali saranno chiusi il sabato, la domenica e nei festivi. Farmacie, tabaccherie, edicole e alimentari che si trovano dentro i centri commerciali resteranno aperti.
Musei aperti, palestre e piscine ancora chiuse
Nelle zone gialle riaprono musei e mostre, dal lunedì al venerdì “con esclusione dei giorni festivi” e con ingressi contingentati. Le attività di palestre, piscine, centri natatori, centri benessere e centri termali sono invee ancora sospese, così come gli sport di contatto. È consentito, al contrario, recarsi presso centri e circoli sportivi, pubblici e privati per svolgere "esclusivamente all'aperto l’attività sportiva di base, nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento, in conformità con le linee guida emanate dall'Ufficio per lo sport, sentita la Federazione medico sportiva italiana (FMSI), con la prescrizione che è interdetto l'uso di spogliatoi interni a detti circoli”.
Cosa si può fare in zona arancione
Spostamenti
Si può circolare liberamente all'interno del proprio Comune. Per uscire dal Comune, invece, è necessario avere delle ragioni legate al lavoro, alla salute o alla necessità, che dovranno essere sempre comprovate attraverso il modulo di autocertificazione. Rimane valido il limite di due persone non conviventi che è possibile ospitare nelle case private. Non rientrano però nel conteggio gli under 14 e le persone affette da disabilità o non autosufficienti. Chi abita in un comune con meno di 5 mila abitanti, gli spostamenti sono consentiti entro il raggio di 30 chilometri.
Attività fisica
Per l'attività motoria, come una passeggiata, si potrà spostarsi liberamente all'interno del proprio Comune, e per quella sportiva si potrà anche uscire. Palestre e piscine sono chiuse.
Negozi, bar, pasticcerie e ristoranti
Bar e ristoranti sono chiusi al pubblico, come in zona rossa, ma possono lavorare solo con i servizi di asporto (sino alle 18) e consegna a domicilio (sino alle 22). I sono aperti i negozi, ma con limitazioni agli ingressi.
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