L'Iss in diretta: migliora l'indice Rt in Italia, il Lazio torna arancione

Giovanni Rodriquez

Diventano rosse Valle D'Aosta, Calabria e Toscana. C'è un miglioramento complessivo del rischio, anche se resta ancora "alto". La soglia di occupazione delle terapie intensive resta critica in 12 regioni 

Migliora l'indice Rt a livello nazionale passando da 1,16 della scorsa settimana a 1,08. Il Lazio è l’unica tra le Regioni rosse che dal prossimo martedì passerà in area arancione. I dati, infatti, già positivi la scorsa settimana sono stati confermati anche dal monitoraggio di questa mattina con un’incidenza settimanale al di sotto della soglia critica dei 250 casi per 100mila abitanti e un indice Rt a 0,99. Altra novità riguarda poi la Valle d'Aosta e la Calabria che entrano in zona rossa da lunedì così come la Toscana, in bilico fino all'ultimo, ma destinata alle misure più restrittive.

 

Niente da fare per Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Lombardia, Marche, PA Trento, Piemonte e Puglia che rimarranno rosse perlomeno per altre due settimane (fino a metà aprile) dato l’incidenza anche nell’ultimo monitoraggio sarà molto probabilmente superiore ai 250. Nella stessa situazione rischia di trovarsi anche il Veneto che nonostante qualche miglioramento ed un indice Rt a 1,22 sembra avere un'incidenza superiore ai 250 casi.

 

La Campania invece fa segnare un dato migliore, da zona arancione, anche se dovrà in ogni caso confermare i dati la prossima settimana per uscire dal rosso subito dopo le festività pasquali. 

 

In sintesi, nel monitoraggio si osserva un miglioramento complessivo del rischio, sebbene complessivamente ancora “alto”. Cinque Regioni (Friuli Venezia-Giulia, Lazio, Piemonte, Puglia e Toscana) hanno un livello di rischio alto. Tredici Regioni hanno una classificazione di rischio moderato (di cui dieci ad alta probabilità di progressione a rischio alto nelle prossime settimane) e tre hanno una classificazione di rischio basso (Basilicata, Campania, e la Provincia Autonoma di Bolzano). Tredici Regioni hanno un Rt puntuale maggiore di uno. Tra queste, una Regione (Valle d’Aosta) ha un Rt con il limite inferiore maggiore di 1,5 compatibile con uno scenario di tipo 4, e un’altra (Calabria) ha un Rt con il limite inferiore maggiore di 1,25, compatibile con uno scenario di tipo 3. Otto Regioni hanno un Rt nel limite inferiore compatibile con uno scenario di tipo 2. Le altre Regioni hanno un Rt compatibile con uno scenario di tipo uno.

 

Rimane alto il numero di Regioni che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva e aree mediche sopra la soglia critica (12 Regioni contro le 13 della settimana precedente). Il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale è complessivamente in aumento e sopra la soglia critica (39% contro il 36% della scorsa settimana). Il numero di persone ricoverate in terapia intensiva continua a crescere e passa da 3.256 a 3.546 questa settimana. Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale è anche in aumento e sopra la soglia critica (43%) con un forte incremento nel numero di persone ricoverate in queste aree: da 26.098 a 28.428 questa settimana.

Tutte le Regioni, tranne sei, hanno riportato allerte di resilienza.

 

Il nuovo decreto anti Covid

Dopo Pasqua si torna in classe, anche in zona rossa. Il premier Mario Draghi in conferenza stampa spiega le decisioni prese nel corso della cabina di regia che si è tenuta questa mattina: si riparte dalla scuola, con asili nidi, elementari e prima media:  "Le decisioni prese nell'ultima cabina di regia hanno portato una diminuzione dei contagi, anche se il resto della situazione rimane critica. Come avevamo detto, se ci fosse stato uno spazio l'avremmo utilizzato per la scuola, che è un luogo sicuro di per sè, ma solo in presenza di altre restrizioni: sono le attività para o peri scolastiche che aumentano i contagi. Lo confermano anche una serie di evidenze scientifiche recentemente pubblicate, che dimostrano come la scuola fino alla prima media non sia fonte di contagio ma lo è ciò che sta fuori dalla scuola. Per questo più si alza l'età degli studenti in presenza più aumenta il rischio contagio", ha spiegato il premier. Ed è per questo che restano chiuse tutte le altre attività e le regioni, in base ai dati del contagio, potranno entrare in area arancione e rossa, ma non gialla. Almeno fino al 30 aprile, data in cui si scade lo stato d'emergenza e la validità del decreto. Resterà ancora in vigore anche il blocco degli spostamenti tra regioni.

 

Il colore delle regioni italiane

 

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