I dati del monitoraggio

Scompare il rosso e l'Italia è quasi tutta gialla. Solo tre regioni in arancione

Ruggiero Montenegro

Sale l'indice Rt (oggi a 0,89), mentre cala l'incidenza: 127 ogni 100 mila abitanti. Bar e ristoranti aperti per oltre 50 milioni di italiani ma Sicilia, Valle d'Aosta e Sardegna dovranno ancora attendere. Fedriga e Bonaccini: "Spostare il coprifuoco"

Scompare il rosso, l'Italia si fa sempre più gialla e da lunedì le regioni in arancione saranno solo tre: si tratta di SiciliaValle d'Aosta e Sardegna. Anche questa settimana i dati regionali, analizzati dalla Cabina di regia nella consueta riunione del venerdì, indicano un lieve aumento dell'indice Rt,  che sale ancora e arriva a 0,89, mentre l'incidenza continua a calare: 127 ogni 100 mila abitanti. In giornata, dopo il confronto con gli esperti dell'Istituto superiore di sanità, il ministro della Salute Roberto Speranza firmerà le ordinanze, in vigore da lunedì.

 

I dati del monitoraggio

Secondo il report del monitoraggio settimanale “si osserva un miglioramento generale, con nessuna regione a rischio alto": un quadro incoraggiante, in cui però lentamente risale l'indice di contagio Rt. Oggi si attesta a 0,89, in aumento per il secondo venerdì consecutivo, dopo un mese in discesa (era 0,85 una settimana fa e 0,81 il 23 aprile). Va specificato che il dato odierno è calcolato sulle rilevazioni del periodo 14 - 27 aprile 2021, quindi prima delle riaperture. Ciò significa che l'indice probabilmente salirà anche tra sette giorni, quando dall'Iss arriveranno dati importanti per comprendere gli effetti delle riaperture sull'andamento del contagio.

 

Al contrario, l'incidenza continua a dare segnali positivi: era a 146 ogni 100 mila abitanti nel precedente monitoraggio, scende oggi a 127. Tuttavia, "sebbene la campagna vaccinale progredisca sempre più velocemente, complessivamente, l'incidenza resta elevata e ancora lontana da livelli che permetterebbero il contenimento dei nuovi casi (50 per 100.000)", avvertono gli esperti dell'Iss. La strada, insomma, è ancora lunga.

 

Buone notizie arrivano anche sul fronte ospedaliero: il tasso nazionale di occupazione delle terapie intensive scende finalmente al di sotto della soglia critica del 30 per cento: siamo al 27 per cento; e anche le aree mediche continuano a svuotarsi: il tasso di riempimento, in questo caso, è al 29 per cento (3 punti in meno del 30 aprile), e ben al di sotto del limite d'allerta fisso al 40 per cento.
 

 Scompare il rosso e l'Italia si colora di giallo. In arancione solo Valle d'Aosta, Sicilia e Sardegna

Almeno per una settimana il rosso scomparirà dalla cartina dell'Italia: Calabria, Puglia e Basilicata passeranno dall'arancione al giallo. Migliora anche la Valle d'Aosta, che era rossa e diventerà arancione, raggiungendo Sicilia e Sardegna. Tutte le altre regioni vedono confermata l'attuale condizione.



Intanto questa mattina, parlando a Sky Tg24, Massimiliano Fedriga, presidente del Friuli Venezia Giulia e della Conferenza delle regioni, è tornato a parlare di coprifuoco rappresentando le "scelte unanimi" che arrivano da tutti i territori. "Abbiamo proposto di spostare l'orario dalle 22 alle 23", ha detto il governatore, invocando anche una modifica dei parametri in base ai quali vengono decise le restrizioni: "La prima cosa da superare, vista anche la situazione contingente, è l'indice Rt", ritenuto "poco affidabile". Il criterio da prendere in considerazione sarebbe invece "L'Rt ospedaliero: fa capire se aumentano o diminuiscono le richieste di ospedalizzazione ed è un dato che può dare indicazioni importanti, e non una visione distorta", ha concluso. Una linea, quella del leghista, sposata anche da Stefano Bonaccini, presidente dell'Emilia Romagna ed ex numero uno della Conferenze delle regioni.

La mappa dell'Italia: i nuovi colori delle regioni da lunedì 10 maggio

 

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