Il Foglio salute
Eventi e ripartenza. L'esempio positivo di Casa azzurri in occasione di Euro 2020
Attività dal vivo e in sicurezza con la Nazionale di calcio a Roma
Il 9 giugno è stata inaugurata ‘Casa Azzurri’, la location ufficiale della Nazionale presso il “PratiBus District” di Roma, uno spazio che fino al 20 giugno ospiterà eventi, concerti, conferenze stampa e aperitivi, per la prima volta aperto al pubblico, nel rispetto dei protocolli di sicurezza imposti dalla normativa Covid.
Un segnale di ripartenza dopo un anno che ha messo in crisi molti settori tra cui, in particolare, quello dei grandi eventi. Ne parliamo con Enrico Conforti, partner di Alphaomega Group che ha organizzato l’iniziativa per la Federazione Italia Giuoco Calcio, che ci permette per di più di conoscere anche il punto di vista di una realtà molto rappresentativa del settore rispetto momento storico delicato come quello generato da una pandemia, con elementi che toccano le note criticità economiche e le implicazioni sociali rispetto a iniziative che scandivano regolarmente le nostre giornate.
"Casa Azzurri”, grande segnale di ripartenza in un settore così importante in Italia.
È il primo grande evento in cui si ritorna a fare attività dal vivo, in presenza. Si tratta di un passaggio epocale che segna la transizione tra l’era Covid e la potenziale ripartenza, con grandissimo entusiasmo, tanta aspettativa e voglia di tornare a stare insieme seppur chiaramente nel rispetto di tutti i protocolli. C’è un grande fermento intorno a questo Campionato europeo di calcio, anche perché i presupposti per fare bene da parte della nostra squadra ci sono tutti.
Come vi siete organizzati per rispettare i protocolli da Covid-19?
Il progetto è tarato sulla agibilità degli spazi e della location, la gestione dei flussi e degli spazi è stato un grande driver per l’organizzazione dell’evento. “Casa Azzurri” è organizzata in due grandi aree, una dedicata agli sponsor e alla FIGC, all’interno della quale è presente un’area ospitality dedicata ai loro invitati, e una seconda parte aperta al pubblico. Questa seconda parte rappresenta una novità, un segno di rottura rispetto al passato quando “Casa Azzurri” era un format per agli addetti ai lavori, sponsor e giornalisti. C’è una app “Casa Azzurri”, che si può scaricare, dove ci si può registrare e prenotare la partecipazione agli eventi organizzati.
Vi aspettate un forte richiamo dall’evento?
Per ora il riscontro è ottimo, abbiamo molte prenotazioni e le aspettative sono alte. Sentiamo la voglia da parte del pubblico di stare insieme e tifare per la Nazionale di calcio italiana. I momenti di ritrovo sono mancati molto quest’anno, gli eventi in assoluto che hanno risentito di più della criticità della pandemia sono proprio quelli che hanno alla base la passione, il vivere l’emozione di stare insieme come grande valore aggiunto. Una partita si può anche vedere in tv ma ci sono dei momenti, come l’esultare insieme per un goal, che puoi vivere appieno solo allo stadio e non sul divano di casa. Questa tipologia di eventi ha patito molto le restrizioni causate dal Covid-19 e credo sia fondamentale poter ridare alle persone la possibilità di viere in presenza l’emozione di tifare la propria squadra del cuore, in questo caso la Nazionale, in un luogo a questo dedicato.
Qual è il vostro coinvolgimento nell’evento?
Alphaomega è in joint venture con Canaid, l’agenzia che organizza l’evento fin dalle prime edizioni. Insieme organizziamo in totale esclusiva per FIGC tutto il progetto, che si articola su tre direttrici: “Casa Azzurri” Roma, l’evento pilota; il media center di Coverciano, dove sono convogliati i giornalisti e dove si faranno conferenze stampa quotidianamente, i cui contenuti verranno poi comunicati in tutto il mondo; “Casa Azzurri on tour”, un evento per cui incrociamo le dita, che porterà in giro per l’Europa il format di “Casa Azzurri” Roma se l’Italia dovesse andare avanti nella competizione. L’unica criticità di questo terzo evento è quella di dover aspettare il 20 giugno per sbloccare l’eventuale tour e, in tal caso, avremo pochi giorni per organizzare le tappe, ma lo speriamo.
Com’è stato lavorare con FIGC in questa fase di ripresa per lo sport?
È stata un’esperienza meravigliosa, un team di lavoro dove vi sono grandi professionisti e persone molto appassionate di calcio. Per me è stato un onore poter lavorare con loro su questo progetto, essendo anche un grande tifoso romanista.
Il 2020 è stato un anno molto critico anche per il settore eventi. Come avete reagito?
Fin dall’inizio dell’emergenza Covid abbiamo iniziato a tarare il nostro lavoro sul digitale, traslando tutti quelli che sono i criteri di organizzazione di un evento tradizionale in modalità streaming. Chiaramente è stata una transizione sulla quale abbiamo avuto la capacità di adattarci in tempi rapidi in maniera efficiente, riportando i processi tradizionale organizzativi in un format diverso. Credo che siamo riusciti a gestire l’emergenza in maniera positiva, con a fine anno risultati soddisfacenti, nonostante la situazione critica, e abbiamo avuto un grande sostegno dei nostri clienti, soprattutto delle grandi aziende che sono state le prime a garantirci la continuità nell’organizzare eventi, seppur in streaming.
C’è qualche novità utile in termini organizzativi che pensate di mantenere in futuro?
Credo che le aziende non amino fare comunicazione ed eventi in modalità streaming, quindi la nostra industria tornerà ad avere la giusta dignità e le giuste numeriche. Ci siamo abituati tutti a fare riunioni tramite piattaforme digitali, quindi l’impatto più grande ci potrà essere solo su piccole attività e meeting ma, per i grandi numeri, si tornerà alla presenza. Alcuni eventi in particolare non possono prescindere dalla presenza quali, ad esempio, una mostra d’arte o una partita di calcio; in questi casi, il digitale non è una vera alternativa, ma un surrogato che demolisce il valore aggiunto della presenza.