I dati del monitoraggio

Nell'Italia in zona bianca cresce la preoccupazione per la variante Delta

Ruggiero Montenegro

"Ci sono focolai che presentano maggiore trasmissibilità e la potenzialità di eludere parzialmente la risposta immunitaria", dice l'Iss, che ricorda l'importanza di concludere il prima possibile il ciclo vaccinale. Da lunedì via le mascherine all'aperto e Valle d'Aosta in zona bianca

Mentre crescono le segnalazioni riguardanti la variante Delta, da lunedì, quando cadrà l'obbligo di mascherina all'apertotutta l'Italia sarà bianca. Il monitoraggio di oggi conferma la previsioni e anche la Valle d'Aosta potrà così lasciare la zona gialla, allentando le ultime restrizioni. Il contesto epidemiologico si conferma favorevole - il tasso di riempimento delle terapie intensive è al 4 per cento - e in miglioramento: l'Rt, l'indice di replicazione del virus, è stabile a 0,69, come una settimana fa, mentre l'incidenza, l'indicatore principale nel guidare le scelte del ministero in questa fase, scende ancora: passa dai 17 casi per 100 mila abitanti di venerdì scorso, agli 11 di oggi, come emerso dalla riunione della cabina di regia. 

 

È questo un dato molto significativo, che permetterebbe di tracciare e isolare i nuovi casi. E lo è tanto più adesso che la variante Delta, più contagiosa del 40 per cento rispetto ai ceppi esistenti, inizia a diffondersi e a preoccupare più seriamente: "Vengono segnalati anche in Italia focolai di varianti del virus Sars-CoV-2, che presentano una maggiore trasmissibilità e la potenzialità di eludere parzialmente la risposta immunitaria. La circolazione di queste varianti ha portato a un inatteso aumento dei casi in altri paesi europei con alta copertura vaccinale, pertanto è opportuno realizzare un capillare tracciamento e sequenziamento dei casi", si legge nella bozza dell'analisi del monitoraggio discussa questa mattina dagli esperti dell'Istituto superiore sanità. 

 

Le preoccupazioni della Cabina di regia seguono gli avvertimenti di questi giorni arrivati dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc), secondo cui entro l'inizio di agosto il 70 per cento delle nuove infezioni in Europa riguarderà la variante Delta, una percentuale che salirà al 90 per cento entro la fine dello stesso mese. Anche per questo, si legge ancora nella bozza del monitoraggio, è necessario "il raggiungimento di una elevata copertura vaccinale e il completamento dei cicli di vaccinazione rappresenta uno strumento indispensabile ai fini della prevenzione di ulteriori recrudescenze di episodi pandemici". 

 

Ieri intanto la variante indiana, insieme alla riapertura delle discoteche, è stata oggetto di una riunione tra il coordinatore del Cts Franco Locatelli, il ministro della Salute Roberto Speranza e i sottosegretari Andrea Costa e Pierpaolo Sileri, in seguito alla quale è stata diramata alle regioni una nota d'allerta con la forte raccomandazione di attenzionare ogni caso, potenziando tutti gli strumenti di prevenzione e controllo del contagio: dal contact tracing al sequenziamento, fino alle attività di screening per chi arriva dall'estero. In particolare dopo le segnalazioni dell'autorità finlandesi, che hanno registrato focolai in 4 ospedali a maggio, che si sommano alla situazione britannica, dove ieri i contagi associati alla variante Delta hanno sfiorato quota 17 mila, il numero più alto da inizio febbraio.

 

In Italia, le segnalazioni sono arrivate da Lombardia, Piemonte, Umbria, Trentino, Sicilia, Emilia-Romagna, Sardegna e Lazio (dove si è deciso per questo motivo di anticipare i richiami del vaccino AstraZeneca), con numeri comunque ancora molto bassi. Più preoccupante la situazione in Campania dove i casi relativi alla nuova variante sarebbero nell'ordine del centinaio.

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