il gap sugli over 60
Sui vaccini non è il momento di tentennare
Le regioni lamentano ritardi nelle consegne, ma il commissario Figliuolo rassicura: le dosi disponibili permettono di mantenere il ritmo di 500 mila vaccinazioni al giorno. Nel Lazio si accelera sulle seconde dosi
L'obiettivo non cambia e l'immunità di gregge sarà raggiunta entro la fine di settembre, quando almeno l'80 per cento degli italiani avrà completato il ciclo vaccinale. Dopo una settimana segnata dalle polemiche sulla disponibilità dei vaccini in arrivo e sui conseguenti rischi di rallentamento per la campagna di vaccinazione, a buttare acqua sul fuoco sono arrivate le parole del Commissario straordinario Francesco Paolo Figliuolo: "Le dosi sono sufficienti per procedere spediti".
Nei giorni scorsi infatti alcune regioni avevano fatto trapelare più di una preoccupazione, denunciando ritardi nelle consegne dei vaccini e rimodulando i calendari delle somministrazioni. In Umbria per esempio, era arrivato lo stop alle nuove prenotazioni insieme al congelamento degli appuntamenti di luglio e agosto per gli under 30. In Puglia, niente vaccinazioni per i cittadini con meno di 30 anni, mentre l'Emilia-Romagna aveva comunicato alle proprie asl di sospendere "in via cautelativa" le prenotazioni per la fascia d'età 20-59 anni e "non prenotare nuove vaccinazioni nel periodo dall'1 luglio alla seconda metà di agosto". Anche Campania e Lombardia, avevano fatto notare un consistente calo dei rifornimenti.
Una battuta d'arresto, rispetto a quanto previsto dai piani regionali, dettata dalla diffusione, crescente anche sul territorio italiano, della variante Delta, che secondo l'ultimo report dell'Istituto superiore di sanità e del ministero della Salute riguarda il 22,7 per cento delle nuove infezioni con "focolai circoscritti riportati in varie parti del paese". Da qui la scelta di privilegiare, viste le incertezze, i richiami piuttosto che le nuove vaccinazioni. Nel Lazio, che pure aveva stoppato fino a questa mattina le prenotazioni per la prima dose (sarebbero ora disponibili 28 mila di cui 14000 Pfizer, 3500 Moderna e 10700 J&J ), la procedura è partita questo weekend, con la possibilità per i cittadini vaccinati con AstraZeneca di riprogrammare in anticipo la seconda dose, una strategia che "segue le prescrizioni scientifico-sanitarie di Aifa, Cts e del ministero della Salute, coerentemente con gli attuali obiettivi di copertura - come ha spiegato l'assessore alla salute Alessio D'Amato cha ha poi "rassicurato il generale Figliuolo sull'andamento e il raggiungimento degli obiettivi della campagna vaccinale" nella regione.
E proprio il generale, questa mattina, in un intervista al Corriere della Sera, ha fatto il punto sui vaccini in arrivo: "Tra luglio e settembre avremo un approvvigionamento di circa 45,5 milioni di dosi di vaccini a mRna. A Luglio è prevista la disponibilità di 14,5 milioni di dosi, rispettivamente 12,1 milioni di Pfizer e 2,4 di Moderna". Disponibilità alle quali si sommeranno le dosi in avanzo del mese di giugno oltre a quelle già previste per i richiami AstraZeneca di questo mese, che si traduce in una "potenzialità per le regioni di somministrare complessivamente 500 mila vaccinazioni al giorno". Come da target prestabilito.
La campagna: oltre 6,5 milioni di over 60 devono ancora completare il ciclo vaccinale
Secondo il report del governo, risultano completamente vaccinati 20.097.184 di italiani, ovvero il 37,21 per cento della popolazione over 12, con l'89,9 per cento delle dosi disponibili che sono state effettuate (53.601.939 su 59.622.714). Tuttavia le preoccupazioni riguardano gli over 60, in questa fascia d'età sono 6.577.186 le persone che devono ancora completare il ciclo di vaccinazioni, è su di loro che la struttura commissariale dovrà concentrarsi nelle prossime settimane.
Più nel dettaglio, tra gli over 80 quasi l'87 per cento ha ricevuto la doppia dose (si supera il 92 per cento considerando una sola dose); il 62,44 per cento ha concluso il percorso vaccinale tra i 70 e i 79 anni (l'85,15 per cento è in attesa della seconda somministrazione); mentre tra gli over 60 solo uno su due è completamente protetto, con il 68, 68 per cento atteso per il richiamo.