I dati del monitoraggio
Covid, salgono ancora Rt e incidenza. Ma calano i ricoveri
L'indice di trasmissibiltà del virus è oggi a 0,91 mentre si registrano 19 casi ogni 100 mila abitanti
Il contagio cresce soprattutto tra i giovani, ma gli indicatori di terapie intensive e ospedali per il momento non preoccupano. Speranza: "Nei cambi di colore pesi di più il tasso di ospedalizzazione rispetto agli altri indicatori"
La curva epidemica riprende a salire e per la seconda settimana consecutiva l'indice di trasmissibilità del virus, l'Rt calcolato sui casi sintomatici, è in crescita, passando dallo 0,66 di venerdì scorso allo 0,91 di oggi, e avvicinandosi al valore 1, considerata la soglia d'allerta (per ogni positivo, si registra un nuovo contagio). Una stima che tuttavia fa riferimento al periodo compreso tra il 23 giugno e il 6 luglio, quando la presenza della variante Delta era più contenuta.
Allo stesso modo, risale anche l'incidenza, pari a 19 casi ogni 100 mila abitanti, in aumento rispetto all'analisi di sette giorni (11 su 100 mila) e di quella precedente (9). È quanto ricostruisce la bozza dell'analisi dei dati monitoraggio, al centro della riunione della Cabina di regia, tra gli esperti dell'Istituto superiore e quelli del ministero della Salute. Ma, sebbene gli indicatori pandemici segnalino un'inversione di tendenza rispetto all'ultimo periodo, non si registra un aumento della pressione sul fronte ospedaliero: "L'impatto della malattia Covid-19 rimane minimo – si legge nel documento - con tassi di occupazione in area medica e terapia intensiva ancora in lieve diminuzione".
A livello nazionale, il tasso di occupazione delle terapie intensive è infatti al 2 per cento, ben lontano da quel 30 per cento che rappresenta il valore critico, e il numero dei ricoverati in queste aree scende da 187 (6 luglio) a 157 (13 luglio). Al 2 per cento anche l'indice di riempimento delle aree mediche, valore simile a quello del precedente monitoraggio. (in questo caso l'allerta scatta con un valore pari o superiore al 40 per cento). E anche disaggregando i dati a livello locale, nessun territorio presenta al momento numeri preoccupanti. 19 regioni sono classificate a rischio moderato e due, Provincia autonoma di Trento e Valle D'Aosta, a rischio basso.
Ciò vuol dire che il contagio sta effettivamente crescendo, ma è – come riporta la bozza - “espressione di un aumento della circolazione virale principalmente in soggetti giovani e più frequentemente asintomatici", che dunque non si traduce in nuove ospedalizzazioni. Anche per questo, e per evitare nuove drammatiche chiusure dal punto di vista economico, è al vaglio del governo una revisione degli indicatori che determinano le eventuali restrizioni. Una richiesta sostenuta in particolare dalle regioni, che trova riscontro nelle parole pronunciate da Roberto Speranza: "In una fase caratterizzata da un livello importante di vaccinazione é ragionevole che nei cambi di colore e nelle conseguenti misure di contenimento pesi di più il tasso di ospedalizzazione rispetto agli altri indicatori", ha detto il ministro della Salute, impegnato nella riunione organizzata dalla nuova presidenza slovena con i ministri di Germania, Portogallo e Slovenia.
La situazione italiana, ieri il bollettino riportava 2.455 nuovi positivi, è ancora lontana da quella della Gran Bretagna che ieri ha sfiorato quota 50 mila casi o da quella spagnola, oltre 20 mila casi e nuove restrizioni pronte ad essere messo in campo. Ma resta comunque alto il livello d'attenzione. Da parte della Cabina di regia, che ha sottolineato ancora una volta l'importanza della campagna vaccinale e delle attività di prevenzione: "La circolazione della variante delta è in aumento anche in Italia – si legge infine nella bozza -. Questa variante sta portando ad un aumento dei casi in altri paesi con alta copertura vaccinale, pertanto è opportuno realizzare un capillare tracciamento e sequenziamento dei casi". E da parte del governo, che anche in base alle indicazioni del monitoraggio di oggi, prenderà nei prossimi giorni una decisione sul Green pass e sulla sua estensione sul modello francese.
Trattamenti farmacologici
Anche l'Italia si sveglia e frena sull'uso dei bloccanti della pubertà
Rapporti alla mano /22