Le anticipazioni
Green Pass, in arrivo il nuovo decreto. Ma sui ristoranti manca la sintesi
Si attende la riunione della cabina di regia: il certificato sarà rilasciato solo dopo due dosi e sarà obbligatorio per eventi, circoli sportivi, treni e aerei. Si discute sulla ristorazione. Nuovi parametri per i colori delle regioni. Il Cts: vaccinare gli over 60
Adesso la palla passa al governo che a breve, probabilmente già domani, riunirà la cabina di regia in cerca di una quadra, dopo che nei giorni scorsi il dibattito sul Green pass, e sull'estensione del suo utilizzo sul modello francese, ha acceso la discussione politica e diviso gli schieramenti, anche nella maggioranza. Poi arriverà il decreto, che dovrebbe entrare in vigore dalla prossima settimana o al massimo all'inizio di agosto, individuando i luoghi e le attività per cui sarà indispensabile esibire la certificazione, e le eventuali sanzioni.
La discussione sui banchi di Palazzo Chigi partirà da due punti fermi, quelli indicati dal documento che – come anticipato dal Corriere – il Comitato tecnico-scientifico ha redatto dopo l'analisi del monitoraggio di venerdì scorso, che ha certificato la crescita della curva epidemica. Da una parte il Green pass dovrà essere rilasciato soltanto dopo la seconda dose, superando la peculiarità tutta italiana che lo concedeva anche dopo 15 giorni dopo la prima somministrazione. Dall'altro – dicono i tecnici del Cts – servirà un ulteriore sforzo per implementare la campagna vaccinale, in particolare potenziando i canali per raggiungere gli over 60, la categoria più a rischio rispetto alla variante Delta. Secondo i dati del ministero, aggiornati a questa mattina, sono ancora 4.437. 797, gli italiani con più di 60 anni che non hanno concluso il ciclo vaccinale o non hanno ricevuto nemmeno la prima dose. In particolare sono 463.887 tra gli over 80, 1.327.359 nella fascia 70-79 e 2.646.551 in quella 60-69.
Su queste basi, il governo confermerà con ogni probabilità le anticipazioni della scorsa settimana: il Green pass sarà quindi obbligatorio per eventi, concerti e teatro, stadi, palestre e circoli sportivi. Verrà richiesto per i viaggi, treni, aerei e navi. E probabilmente anche la riapertura delle discoteche, al 50 per cento della capienza, sarà legata a questo strumento. Resta ancora da capire invece se le attività di ristorazione saranno incluse nel nuovo provvedimento: l'idea è quella di rendere il certificato obbligatorio per i ristoranti al chiuso.
Una proposta su cui sarà difficile mettere tutti d'accordo. Proprio su questo punto sono arrivate le dichiarazioni belligeranti di Matteo Salvini: “Mi sembra giusto mettere in sicurezza genitori e nonni, mi sembra demenziale minacciare, obbligare, costringere e multare i 15 enni e i 18 enni”, sono state le parole del leader della Lega, con riferimento alla possibilità di multe fino a 400 euro per gli avventori dei locali sprovvisti di Green pass. Una linea condivisa da Giorgia Meloni, mentre le altre forze di maggioranza, pur con posizioni sfumate, sono pronte ad abbracciare eventuali provvedimenti di questo tipo. L'altra ipotesi di cui si discuterà in cabina di regia riguarda la sospensione e la chiusura delle attività fino a 5 giorni in caso di irregolarità tra i clienti.
E anche il presidente della Conferenza delle regioni Massimiliamo Fedriga è tornato a parlare dei prossimi provvedimenti del governo invocando equilibrio e prudenza: "Oggi il Green pass può essere utile per aprire ciò che è chiuso. Dobbiamo usare equilibrio. Se creiamo una lotta fra bande in mezzo a una pandemia perdiamo tutti, indipendentemente dalle ragioni”, ha detto questa mattina il presidente del Friuli Venezia Giulia evidenziando però alcune perplessità rispetto alla ristorazione: “Il Green pass al ristorante con i numeri che abbiamo mi sembrerebbe una scelta fuori luogo e incomprensibile. Se la situazione dovesse peggiorare, le scelte potrebbero essere diverse”.
Intanto, come anticipato dal ministro Roberto Speranza qualche giorno fa, il prossimo decreto sarà anche l'occasione per aggiornare i parametri che determinano i cambi di colore, come richiesto dalle regioni: gli attuali criteri l'Rt e in particolare l'incidenza (ora l'elemento più importante nelle scelte del ministero) lasceranno il passo ai tassi di ospedalizzazione, ricoveri e terapie intensive, che risulteranno quindi decisivi. In una fase in cui, pur aumentando la circolazione del virus, l'età media dei contagiati si abbassa e gli effetti più gravi della malattia sono al minimo, le indicazioni che arrivano dagli ospedali - è il ragionamento – devono guidare ogni scelta, per scongiurare il rischio di nuove e soprattutto non necessarie chiusure. Almeno in questa fase.
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